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rivista mensile italiana di letteratura Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Argomenti è stata una rivista letteraria mensile fondata Firenze nel 1941, diretta da Alberto Carocci e Raffaello Ramat, che cessò le pubblicazioni dopo il nono numero, nello stesso anno d'esordio.[1] La chiusura avvenne per decreto del Ministero della cultura popolare, allora diretto da Alessandro Pavolini, che aveva ritenuto oltraggiose le allusioni e i sottintesi di vari articoli, tra cui Esistenza di Cesare Luporini.[2]
Argomenti | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | mensile |
Genere | rivista letteraria |
Formato | quaderno (22 cm) |
Fondatore | Alberto Carocci e Raffaello Ramat |
Fondazione | Marzo 1941 |
Chiusura | Dicembre 1941 |
Direttore | Alberto Carocci e Raffaello Ramat |
ISSN | 2361-6288 |
La rivista, il cui primo numero uscì nel marzo 1941, stampato nella tipografia fiorentina dei Fratelli Parenti,[2] nacque dalle precedenti esperienze di Solaria (1926-36) e La riforma letteraria (1936-39),[1] periodici che lo stesso Carocci aveva diretto. Argomenti si proponeva di dar voce a una critica al regime fascista, sia pure espressa, come obbligavano i tempi, in modo velato e indiretto e, a volte, celando gli autori dietro pseudonimi e sigle.[2]
Tra i principali collaboratori, di orientamento liberal socialista e antifascista,[2] oltre al già citato Luporini, troviamo gli storici Giorgio Spini e Mario Vinciguerra, l'archeologo e storico dell'arte Ranuccio Bianchi Bandinelli, gli scrittori Mario Soldati, Giacomo Debenedetti e Arturo Loria, i filosofi Eugenio Garin e Guido Calogero.[1][2]
Nel 1953, Carocci insieme con Alberto Moravia, fondò il trimestrale Nuovi Argomenti che, fin dal titolo, volle richiamarsi alla precedente esperienza del 1941.
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