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arcidiocesi cattolica romana in Francia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'arcidiocesi di Rouen (in latino Archidioecesis Rothomagensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2022 contava 655.000 battezzati su 872.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Dominique Lebrun.
Arcidiocesi di Rouen Archidioecesis Rothomagensis Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Bayeux, Coutances, Évreux, Le Havre, Séez | |||
Arcivescovo metropolita e primate | Dominique Lebrun | ||
Arcivescovi emeriti | Jean-Charles Marie Descubes | ||
Presbiteri | 105, di cui 83 secolari e 22 regolari 6.238 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 35 uomini, 136 donne | ||
Diaconi | 24 permanenti | ||
Abitanti | 872.000 | ||
Battezzati | 655.000 (75,1% del totale) | ||
Stato | Francia | ||
Superficie | 4.228 km² | ||
Parrocchie | 52 (6 vicariati) | ||
Erezione | III secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Notre-Dame | ||
Indirizzo | B.P. 886, 2 Rue des Bonnetiers, 76001 Rouen CEDEX, France | ||
Sito web | rouen.catholique.fr | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Francia | |||
L'arcidiocesi comprende l'arrondissement di Rouen e l'arrondissement di Dieppe, e 20 comuni di quello di Le Havre, appartenenti al dipartimento francese della Senna Marittima e alla regione della Normandia.
Sede arcivescovile è la città di Rouen, dove si trova la cattedrale di Notre-Dame.
Il territorio si estende su 4.228 km² ed è suddiviso in 52 parrocchie, raggruppate in 6 decanati: Rouen nord, Rouen sud, Rouen ovest, Dieppe, Pays de Caux, Pays de Bray.[1]
La provincia ecclesiastica di Rouen comprende le seguenti suffraganee:
La diocesi di Rouen fu eretta nel III secolo. Gli antichi cataloghi episcopali risalenti al IX e al X secolo e il Liber Eburneus[2] custodito nella cattedrale di Rouen indicano come primo vescovo san Mellone, mentre il Liber Niger del 1079 e tutti i cataloghi successivi al X secolo danno come primo vescovo san Nicasio, che sarebbe vissuto prima di Mellone.
Primi vescovi storicamente documentati furono: sant'Aviziano, che prese parte al concilio di Arles del 314; Eusebio, il cui nome appare tra quelli che nel 346 aderirono alla sentenza del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio; tra IV e V secolo san Victricio, amico di san Paolino di Nola e di san Martino di Tours, che si recò in Inghilterra per portarvi la fede cattolica e scrisse il trattato De laude sanctorum in favore del culto delle reliquie.
Rotomagus era la capitale della provincia romana della Gallia Lugdunense seconda, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[3] Con l'affermarsi dell'organizzazione ecclesiastica, Rotomagus divenne, oltre che centro amministrativo della regione, sede metropolitana della provincia ecclesiastica, modellata su quella civile, che comprendeva le diocesi suffraganee di Avranches, Bayeux, Coutances, Évreux, Lisieux e Séez.
Nella seconda metà del VI secolo fu arcivescovo san Pretestato, che fu esiliato da re Chilperico nel 577; riebbe la cattedra arcivescovile nel 584, ma nel 586 fu pugnalato ai piedi dell'altare su ordine della regina Fredegonda.
A san Romano, arcivescovo della prima metà del VII secolo, molto venerato e patrono della città di Rouen, è legata la leggenda del Grand'Goule, drago mostruoso che san Romano avrebbe sconfitto presso Rouen. Nel Medioevo da questa leggenda scaturì il privilegio arcivescovile di poter liberare un prigioniero nel giorno della processione delle reliquie di san Romano.
Alcune tracce di paganesimo erano ancora presenti durante l'episcopato di sant'Audoeno (Saint-Ouen) nella seconda metà del VII secolo. Lo stesso arcivescovo fu fondatore delle abbazie di Fontenelle, di Jumièges e di Fécamp. Fu un abile diplomatico nel dirimere le controversie tra Austrasia e Neustria e nel Medioevo ebbero fama i miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Il primo di cui si ha notizia della ricezione del pallio fu l'arcivescovo Grimone, che lo ricevette nel 744 da papa Zaccaria su richiesta di san Bonifacio.
San Remigio, figlio di Carlo Martello, ebbe la cattedra di Rouen dopo la metà dell'VIII secolo e fu in Francia tra i primi a propugnare l'adozione del rito romano al posto del rito gallicano.
Nell'XI secolo fu arcivescovo san Maurilio, che combatté l'eresia di Berengario di Tours. È in questo secolo che sorse a Rouen una compagnia di uomini che onoravano l'Immacolata Concezione.
Nel maggio del 1131 papa Innocenzo II visitò Rouen. Resterà l'unico papa a visitare la Normandia per otto secoli e mezzo, fino al pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II a Lisieux, il 2 giugno 1980.
Attorno al 1030, durante l'episcopato di Roberto II, iniziò il rifacimento dell'antica cattedrale in forme romaniche, ricostruita in stile gotico a partire dal XII secolo.
Nel XIII secolo l'arcidiocesi fu retta da Oddone di Rigaud, abile statista, che accompagnò san Luigi IX alla Crociata in Tunisia. Fu lo stesso Oddone di Rigaud a visitare più volte tutta la sua provincia ecclesiastica, raccogliendone le notizie in uno dei primi resoconti di una visita pastorale, il Regestum Visitationum Archiepiscopi Rothomagensis.
Tra il 1330 e il 1338 sedette sulla cattedra di Rouen Pierre Roger, il futuro papa Clemente VI. Da circa un secolo Rouen era una sede cardinalizia e continuerà ad esserlo, pur con alcune interruzioni, fino al XX secolo.
Papa Gregorio XI nel 1371 esentò il capitolo della cattedrale dalla giurisdizione temporale e spirituale dell'arcivescovo.
Nel 1486 la società dell'Immacolata Concezione divenne un circolo letterario. Ogni anno veniva premiata una poesia composta in onore dell'Immacolata Concezione. Ogni stanza delle poesie doveva incominciare e terminare con lo stesso verso (palinodia).
Durante le guerre di religione gli ugonotti conquistarono Rouen il 16 aprile 1562 e devastarono la chiesa di sant'Audoeno, facendo al suo interno un falò degli arredi e dando alle fiamme il corpo del santo e altre reliquie in possesso della basilica. La città fu riconquistata dai cattolici il 26 ottobre dello stesso anno.
Nel 1729 fu adottato il breviario di Urbain Robinet, che operò una revisione liturgica in senso gallicano. Fino alla rivoluzione vi era l'uso di cantare tutto l'Ufficio a memoria ed era proibito portare i libri in coro.
Fino alla fine del Settecento, l'arcidiocesi comprendeva 1.388 parrocchie, raggruppate in 6 arcidiaconati (Rouen, Grand-Caux, Petit-Caux, Eu, Vexin normanno, Vexin francese) e 28 decanati. Nel territorio inoltre esisteva un alto numero di abbazie (22 maschili e 13 femminili),a cui si devono aggiungere 17 priorati (12 di uomini e 5 di donne) e 13 collegiate.[4]
Dopo l'insorgere della rivoluzione il cardinale Dominique de La Rochefoucauld, arcivescovo di Rouen, fu costretto all'esilio il 10 agosto 1792; morì a Münster, in Vestfalia, nel 1800.
In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 cedette porzioni del suo territorio alle diocesi di Versailles, di Évreux e di Beauvais.
Con l'episcopato del cardinale Bonnechose (1858 - 1883) si tornò al rito romano.
Il 6 luglio 1974 ha ceduto un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Le Havre.
Gli arcivescovi di Rouen portano il titolo di primati di Normandia. Questo titolo ha origini molto antiche. I pontefici, su istanza dell'arcivescovo di Lione, dapprima rigettarono le pretese degli arcivescovi di Rouen con due bolle di papa Gregorio VII nel 1070 e un'altra di papa Celestino II nel 1144. Successivamente però papa Callisto III riconobbe il rango primaziale di Rouen con due bolle del 1457 e del 1458.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. L'arcidiocesi di Rouen conserva un alto numero di antichi cataloghi episcopali anteriori al XIII secolo[5], che si possono distinguere in due categorie: quelli che riportano la sola lista episcopale e che non sono posteriori al X secolo; e quelli che riportano la lista episcopale di Rouen assieme a quelle delle sue diocesi suffraganee, che arrivano fino al XII secolo.
L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 872.000 persone contava 655.000 battezzati, corrispondenti al 75,1% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 870.000 | 915.000 | 95,1 | 810 | 740 | 70 | 1.074 | 75 | 1.250 | 717 | |
1969 | 1.000.000 | 1.113.977 | 89,8 | 655 | 575 | 80 | 1.526 | 105 | 1.310 | 297 | |
1980 | 700.000 | 784.199 | 89,3 | 406 | 304 | 102 | 1.724 | 138 | 738 | 637 | |
1990 | 696.000 | 808.000 | 86,1 | 311 | 231 | 80 | 2.237 | 2 | 115 | 557 | 637 |
1999 | 680.000 | 827.360 | 82,2 | 246 | 174 | 72 | 2.764 | 14 | 97 | 288 | 637 |
2000 | 680.000 | 839.949 | 81,0 | 230 | 167 | 63 | 2.956 | 15 | 87 | 326 | 439 |
2001 | 680.000 | 841.287 | 80,8 | 234 | 168 | 66 | 2.905 | 16 | 87 | 313 | 116 |
2002 | 680.000 | 841.287 | 80,8 | 230 | 166 | 64 | 2.956 | 21 | 84 | 296 | 89 |
2003 | 680.000 | 841.287 | 80,8 | 222 | 163 | 59 | 3.063 | 20 | 74 | 279 | 63 |
2004 | 680.000 | 841.287 | 80,8 | 211 | 155 | 56 | 3.222 | 20 | 72 | 269 | 63 |
2010 | 688.000 | 851.000 | 80,8 | 173 | 125 | 48 | 3.976 | 21 | 69 | 198 | 56 |
2014 | 652.000 | 868.500 | 75,1 | 135 | 107 | 28 | 4.829 | 19 | 58 | 160 | 53 |
2017 | 650.715 | 866.376 | 75,1 | 104 | 91 | 13 | 6.256 | 20 | 39 | 124 | 53 |
2020 | 653.860 | 870.500 | 75,1 | 103 | 87 | 16 | 6.348 | 23 | 35 | 134 | 52 |
2022 | 655.000 | 872.000 | 75,1 | 105 | 83 | 22 | 6.238 | 24 | 35 | 136 | 52 |
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