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La diocesi di Coventry e Lichfield (in latino: Dioecesis Conventrensis et Lichefeldensis) è una sede soppressa della Chiesa cattolica.
Diocesi di Coventry e Lichfield Dioecesis Conventrensis et Lichefeldensis Chiesa latina | |
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Canterbury |
Stato | Inghilterra |
Erezione | 656 |
Soppressione | 24 novembre 1559 succede la diocesi anglicana di Coventry e Lichfield |
Rito | romano |
Cattedrale | San Michele |
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?) | |
Chiesa cattolica in Inghilterra | |
La diocesi, situata nella regione centrale dell'Inghilterra, comprendeva le contee di Derby, Salop, Stafford e parte di Warwick.
Sede vescovile era la città di Coventry, nell'attuale contea di West Midlands. Della prima cattedrale, dedicata alla Beata Vergine Maria, oggi restano solo rovine dopo la distruzione nel Cinquecento. La seconda cattedrale di Coventry (divenuta tale solo nel 1918), dedicata a San Michele, fu edificata nel XIV secolo con un'alta guglia di 87 metri, ma venne distrutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. A Lichfield si trova la cattedrale anch'essa dedicata alla Madonna.
Il territorio era suddiviso in quattro arcidiaconati: Derby, Shrewsbury, Stafford e Coventry.
I missionari inviati in Britannia da papa Gregorio Magno ebbero inizialmente delle difficoltà nell'opera di evangelizzazione del regno di Mercia. Il suo più importante sovrano di questo periodo, Penda († 655), rimase pagano fino alla fine della sua vita. La situazione cambiò dopo la sconfitta subita a Winwaed (654). Il figlio di Penda, Peada, fu battezzato, lo stesso anno dall'abate-vescovo di Lindisfarne, Finan.
Contemporaneamente, il monaco irlandese Diuma fu inviato in Mercia come vescovo missionario e due anni dopo fondò la diocesi di Mercia con sede a Repton (656). Nel 669 san Chad trasferì la sede episcopale a Lichfield.
Tra il 676 e il 680 circa la vasta diocesi del regno di Mercia fu suddivisa dando origine a quattro nuove sedi: Lindsey, Leicester (in seguito unite a formare la diocesi di Lincoln), Worcester e Hereford.
Nel 788 i re di Mercia cercarono di erigere Lichfied, principale sede episcopale del proprio regno, in sede metropolitana. Questo tentativo, che perdurò fino all'802/803, non ebbe in seguito alcuna consistenza.
In forza delle decisioni del sinodo di Londra del 1075, che stabiliva l'obbligo di trasferire le sedi episcopali nelle città più importanti con l'abbandono dei piccoli centri di campagna, il vescovo Peter trasferì la sede episcopale da Lichfield a Chester, erigendo a cattedrale la chiesa collegiale di San Giovanni Battista. Questa nuova sede ebbe però vita breve. Infatti il 18 aprile 1102 il suo successore Robert de Limesey trasferì nuovamente la sede episcopale nell'abbazia benedettina di Coventry, fondata verso il 1043, e contestualmente ottenne da papa Pasquale II che il titolo abbaziale fosse unito a quello vescovile e che il capitolo abbaziale divenisse il nuovo capitolo della diocesi. I vescovi successivi, pur risiedendo a Coventry, continuarono a chiamarsi vescovi di Chester per tutto il XII secolo.
Sul finire del XII secolo il vescovo Hugh Nonant cercò con la forza di secolarizzare il capitolo della cattedrale; in un primo momento ebbe ragione, in forza di una decisione di papa Clemente III dell'ottobre 1190; ma gli argomenti riportati dai monaci in loro difesa fece ribaltare la decisione presa con un altro editto di papa Innocenzo III del 1198, che impose il ritorno dei benedettini nella cattedrale di Coventry.
A partire dal successore di Nonant, Geoffrey de Muschamp, e fino alla riforma, i vescovi posero abitualmente la loro residenza a Lichfield, pur conservando un proprio palazzo a Coventry. È dunque solo da questo periodo che i vescovi assunsero il nome di "vescovi di Coventry e Lichfield", con due cattedrali e due capitoli, quello monastico di Coventry e quello secolare di Lichfield. Questo dualismo fu spesso causa di discordie in occasione delle nomine dei vescovi, che non di rado furono nominati d'autorità dalla Santa Sede.
Nel Trecento una parte importante della diocesi con al centro la città di Wolverhampton divenne esente dalla giurisdizione vescovile, perché sede di una chiesa palatina, ossia la Collegiata Reale di San Pietro, il cui speciale status fu definitivamente riconosciuto da una bolla papale del 1480, quando la carica di decano del capitolo canonicale di questa chiesa venne unita a quella di decano della Cappella Reale di Windsor. Tale situazione durò quasi quattro secoli, cioè anche dopo lo scisma anglicano.
Il 4 agosto 1541 cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Chester.[1]
L'ultimo vescovo in comunione con la sede di Roma fu Ralph Baines, deceduto il 24 novembre 1559.
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