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filosofo alessandrino Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ammonio Sacca (latino: Ammonius Saccas; Alessandria d'Egitto, 175 – Alessandria d'Egitto, 242) è stato filosofo alessandrino, fondatore del Neoplatonismo e maestro sia di Plotino che di Origene, da non confondere con l'Origene cristiano, e di Cassio Longino.
Di umili origini, ci fu chi, come il vescovo Teodoreto di Cirro, basandosi su una presunta derivazione del soprannome Saccas dal greco σακκοφόρος, arrivò ad ipotizzare che Ammonio si guadagnasse da vivere come facchino[1]. Alcuni autori moderni, invece, sulla scorta di ipotesi etimologiche, ne hanno ipotizzato una origine indiana[2].
I dettagli sulla sua vita sono perlopiù sconosciuti. Egli fu probabilmente un autodidatta (a volte soprannominato Teodidatta), ma si sa per certo che aprì una scuola di filosofia ad Alessandria d'Egitto, dove ebbe tra i suoi discepoli Origene il Cristiano, Origene il Pagano, Cassio Longino, Erennio Modestino e Plotino, del quale si dice che, avendone ascoltato una lezione, abbia affermato: «questo è l'uomo che andavo cercando!» (Vita Plotini, 3).
Ammonio non ha lasciato alcuno scritto e, alla moda dei Pitagorici, ha tenuto segrete le sue idee: quasi tutto quello che si suppone della sua filosofia è dedotto dagli scritti di Plotino. Questo ovviamente implica che il discepolo potrebbe avere in qualche modo modificato gli insegnamenti del maestro e che questi potessero essere in qualche modo più aderenti a quelli di Platone di quanto non lo furono le dottrine neoplatoniche.
Nel V secolo Ierocle di Alessandria scrisse che Ammonio riteneva che l'universo fosse diviso in tre piani, quello inferiore abitato dagli esseri umani e da tutti gli animali, quello medio dai demoni (intesi in senso platonico come gli intermediari tra gli Dei e gli esseri umani), e quello superiore dagli Dei.
In generale si ritiene che con buona approssimazione il carattere principale dell'opera di Ammonio Sacca fosse il tentativo di riconciliare il pensiero aristotelico con quello platonico, superando la secolare divisione fra le due correnti filosofiche.
Il vescovo cristiano Eusebio di Cesarea affermò che Ammonio Sacca fosse cristiano, nonché l'autore dell'Armonia di Mosè e di Gesù[3], citando a tal proposito Porfirio, a sua volta discepolo di Plotino.
La circostanza che Ammonio Sacca fondatore del Neoplatonismo fosse nato ed educato presso dei cristiani è riportata sempre da Eusebio di Cesarea nella Historia Ecclesiastica, il quale la derivò dal testo di Porfirio Contro i cristiani:
«Costui infatti fu discepolo di Ammonio il quale ai nostri tempi ha dato inequivocabilmente grande impulso alla filosofia; da tale maestro egli trasse grande beneficio nella conoscenza delle dottrine, invece quanto ad un corretto stile di vita prese una strada opposta alla sua. Infatti mentre Ammonio (pur essendo) cristiano, venne educato dai genitori nelle dottrine cristiane, e nel momento in cui abbracciò il pensiero e la filosofia, immediatamente si rivolse ad uno stile di vita conforme alle leggi; Origene invece (che era) greco ed era stato educato nelle dottrine greche, deviò verso la barbara insolenza»
Sempre secondo Eusebio di Cesarea, Porfirio inoltre ci informa che Ammonio, raggiunta l'età adulta, si comportò «secondo le leggi», ossia uniformandosi ai costumi pagani. Ilaria Ramelli evidenzia a tal proposito che:
«Porfirio nel suo frammento eusebiano pone Ammonio in contrasto con Origene, osservando che, mentre Ammonio era figlio di genitori cristiani e aveva ricevuto un'educazione cristiana, ma con lo studio della filosofia mutò la sua maniera di vivere (da cristiana a pagana), Origene era un greco e aveva ricevuto un'educazione greca (che per Porfirio significa «pagana») ma ad un certo punto si convertì al Cristianesimo. Propriamente, Porfirio non dice che Ammonio divenne pagano rifiutando il Cristianesimo, bensì che «quando, con l'età della ragione, si rivolse alla filosofia, immediatamente passò a comportarsi secondo le leggi». Quando Porfirio scriveva, infatti, il Cristianesimo era ancora una superstitio illicita, contro la legge: non mi sembra un caso che sia precisamente Porfirio o un suo stretto seguace ad attestare, insieme a Tertulliano, il senatus consultum che fece del Cristianesimo una superstitio illicita, dunque paranomos, anziché una religio licita approvata dalla legge romana, come ho dimostrato altrove. A differenza di Porfirio, Eusebio in HE VI 19, 10 sostiene che Ammonio fu cristiano per tutta la vita e scrisse un trattato sull'armonizzazione tra Mosè e Gesù. Non solo parlando di Ammonio, ma anche parlando di Origene, nello stesso frammento eusebiano, Porfirio ribadisce il concetto che il Cristianesimo è paranomos. Pur avendo genitori greci, egli pros to barbaron exôkeilen tolmêma e visse paranomôs. Dal punto di vista filosofico è di estremo interesse la distinzione che Porfirio presenta tra il modo di vivere di Origene, che era contro la legge in quanto cristiano, e la sua filosofia, che continuò ad essere greca anche quando Origene aveva abbracciato il Cristianesimo (Kata men ton bion Christianôs zôn kai paranomôs, kata de tas peri tôn pragmatôn kai tou theiou doxas hellênizôn te kai ta Ellênôn tois othneiois hypoballomenos mythois). A mio avviso, il significato della dichiarazione di Porfirio è che in metafisica e in teologia Origene fu e rimase un filosofo greco, e in effetti egli studiò queste discipline presso Ammonio, ed interpretò la Bibbia alla luce della filosofia, il che agli occhi di Porfirio appariva mostruoso, anche se era esattamente il metodo che Filone aveva già adottato»
Così anche il padre della Chiesa cristiana Girolamo, nel De viris illustribus, seguendo e concordando con Eusebio, annovera Ammonio fra i sapienti cristiani, rigettando le considerazioni di Porfirio:
«Ammonius, vir disertus et valde eruditus in philosophia, eodem tempore Alexandriæ clarus habitus est: qui inter multa ingenii sui et præclara monumenta etiam de consonantia Moysi et Jesu elegans opus composuit, et evangelicos canones excogitavit, quos postea secutus est Eusebius Cæsariensis. Hunc falso accusat Porphyrius, quod ex Christiano Ethnicus fuerit, cum constet eum usque ad extremam vitam Christianum perseverasse.»
«Ammonio, uomo di talento e di grande erudizione filosofica, si distinse in Alessandria nello stesso tempo [di Origene]: fra i molti e ragguardevoli monumenti del suo genio compose anche un'opera sull'armonia di Mosè e di Gesù, e mise a punto i canoni evangelici, seguito poi da Eusebio di Cesarea. Porfirio falsamente lo accusa di essere da cristiano divenuto pagano, mentre è certo che egli rimase cristiano fino alla morte»
Tuttavia secondo Giovanni Reale:
«Da Porfirio sappiamo invece che Ammonio nacque e fu educato in una famiglia cristiana e che, allorché si diede alla pratica della filosofia, sarebbe tornato ad abbracciare la religione pagana. Eusebio contesta questa notizia, accusando Porfirio di aver detto il falso, e adducendo come prova lo scritto di Ammonio dal titolo Delle concordanze tra Mosè e Gesù. Ma Ammonio non scrisse nulla, ed Eusebio è stato vittima di uno scambio di persona dovuto, oltre che all'omonimia, altresì al fatto che Origene Cristiano, che fu uno dei discepoli di Ammonio Sacca, fu, forse, anche discepolo dell'Ammonio Cristiano. Del resto, anche il pensiero di Plotino, che - come vedremo - è legato strettamente a quello del maestro, spinge ad escludere che Ammonio sia stato cristiano fino alla fine della sua vita. Sono indubbiamente fuori strada gli studiosi che accreditano la tesi di Eusebio, senza contare naturalmente, l'ipotesi veramente romanzesca di chi ha creduto di vedere in Ammonio nientemeno che l'autore degli scritti attribuiti allo Pseudo-Dionigi»
Eric Robertson Dodds così riporta il rapporto di Ammonio Sacca con il Cristianesimo secondo Porfirio:
«Secondo Porfirio venne allevato nel Cristianesimo ma fece ritorno alla fede pagana appena acquistò l'uso della ragione.»
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