Alcek, noto anche con lo pseudonimo di Alzeco (latino: Alzeco, Alcek, Aldigar, Altsek, Altzek, Alzec, Altsikurs, bulgaro: Алцек, italiano: Alzecone; fl. VIII secolo), è stato uno dei capi (duca per Paolo Diacono) dell'orda proto-bulgara che si stabilì nei villaggi di Gallo Matese, Sepino, Bojano e Isernia nei Monti del Matese dell'Italia meridionale e nel Basso Cilento fondando il villaggio di Celle di Bulgheria, ai piedi dell'omonimo monte.

Fatti in breve Khan dei proto-bulgari, Altri titoli ...
Alcek o Alzeco
Thumb
La statua di Alcek a Celle di Bulgheria
Khan dei proto-bulgari
Altri titoliGastaldo
NascitaGrande Bulgaria, sec. VII
Morte?
DinastiaDulo
PadreKubrat
Chiudi

Biografia

Secondo Teofane Confessore Alcek sarebbe il fratello del Khan Asparuch e il quinto e ultimo figlio del Khan Kubrat. Dopo il crollo della Grande Bulgaria Antica una parte dei Proto-bulgari, guidata da lui, si stabilì nelle terre del Regno longobardo.

Nella sua Historia Langobardorum Paolo Diacono parla della migrazione dei Proto-bulgari nel Benevento: sotto la guida del Khan Alcek andarono dal re dei Longobardi Grimoaldo I (662 – 671). Il re nominò Alcek Gastaldo e lo mandò dal figlio Romualdo I a Benevento. Alcek si stabilì con la sua gente a Sepino, Bojano e Isernia nel Molise.[1] Paolo Diacono però, non dà informazioni sulla provenienza dei Proto-bulgari di Alcek e mancano maggiori informazioni a riguardo.[2]

Thumb
Gli insediamenti dei proto-bulgari e degli slavi nel VI-VII sec.

Un altro Khan di nome Alcek (Alciocus, forma latinizzata di Alcek) è noto agli studiosi. Questi fu a capo dei Proto-bulgari nel Khanato degli Avari. Una delle fonti principali a riguardo è la Cronaca di Fredegario. Nel 631 scoppiò la guerra fra i Proto-bulgari di Alcek e i capi Avari per il trono del Khanato, in cui i Proto-bulgari furono sconfitti e si trasferirono in Baviera. Il re franco Dagoberto I permise ad Alcek di stabilirvisi con la sua gente, ma diede l'ordine ai suoi comandanti di massacrarli di notte. I Bavaresi, allora dipendenti dai Franchi, attaccarono e trucidarono i Proto-bulgari. Secondo l'ipotesi dello storico tedesco Heinrich Kunstmann, i resti di quasi 6.000 morti non identificati rinvenuti nel XIII secolo nel cimitero dell'Abbazia di San Floriano, nella provincia dell'Alta Austria apparterrebbero proprio ai Proto-bulgari assassinati.[3][4] Dei 9.000 Proto-bulgari di Alcek soltanto 700 riuscirono a salvarsi dal massacro e ad attraversare le Alpi, per poi stabilirsi nelle terre italiane. Il re dei Longobardi Grimoaldo I nominò Alcek Gastaldo (governatore) e lo mandò dal figlio Romoaldo I a Benevento: lui vi si stabilì nel 668 con la sua gente e fondò le città di Saepinum (Sepino), Bovianum (Bojano) ed Esernia (Isernia) nel Molise. Quel piccolo gruppo proto-bulgaro si stabilì nella cosiddetta Pentapoli tra Venezia e Ravenna, per poi spingersi più a sud in Campania[5], fino ad arrivare nella zona[6] tra Bari e Metaponto di fronte all'isola di Sicilia. I nobili Proto-bulgari conservarono la coscienza delle proprie origini: Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum scrisse che i loro discendenti parlavano ancora il loro idioma originario, così come il latino.[7][8][9]

Thumb
L'inaugurazione del monumento dedicato ad Alzeco a Celle di Bulgheria.

Ancora oggi i toponimi di questa zona italiana sono collegati ai Proto-bulgari del VII secolo. La popolazione italiana ha conservato costumi, usanze, cornamuse e parole propri dei Proto-bulgari.

Le tombe steppico-nomade, così come le sepolture equine databili dalla seconda metà dell'VIII secolo, attestano la presenza proto-bulgara nel Molise. Nel 1987-2007 a Vicenne (Campochiaro) è stata scoperta e studiata una grande necropoli proto-bulgara con la tomba di Alcek, i cui reperti sono conservati nel museo di Campobasso.[6][10]

L'8 giugno 2016 è stato inaugurato un monumento dedicato al Khan Alcek a Celle di Bulgheria, opera dello scultore bulgaro Dishko Dishkov.[11][12][13]

Note

Bibliografia

Altri progetti

Wikiwand in your browser!

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.

Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.