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politico statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Albert Arnold "Al" Gore Jr. (Washington, 31 marzo 1948) è un politico e ambientalista statunitense, vicepresidente degli Stati Uniti d'America dal 1993 al 2001 durante la presidenza di Bill Clinton.
Al Gore | |
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Ritratto ufficiale, 1994 | |
45º Vicepresidente degli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 20 gennaio 1993 – 20 gennaio 2001 |
Presidente | Bill Clinton |
Predecessore | Dan Quayle |
Successore | Dick Cheney |
Senatore degli Stati Uniti per il Tennessee | |
Durata mandato | 3 gennaio 1985 – 3 gennaio 1993 |
Predecessore | Howard Baker |
Successore | Harlan Mathews |
Membro della Camera dei Rappresentanti - Tennessee, distretto n.6 | |
Durata mandato | 3 gennaio 1983 – 3 gennaio 1985 |
Predecessore | Robin Beard |
Successore | Bart Gordon |
Membro della Camera dei Rappresentanti - Tennessee, distretto n.4 | |
Durata mandato | 3 gennaio 1977 – 3 gennaio 1983 |
Predecessore | Joe L. Evins |
Successore | Jim Cooper |
Dati generali | |
Partito politico | Democratico |
Titolo di studio | Bachelor of Arts |
Università | Università di Harvard Università Vanderbilt |
Professione | Politico, giornalista |
Firma |
Fu insignito del Premio Nobel per la pace 2007 e del Premio Principe delle Asturie per la Cooperazione Internazionale 2007 per il suo impegno in difesa dell'ambiente.
Membro del Partito Democratico, si è seduto per il Tennessee nella Camera dei Rappresentanti dal 1977 al 1985 e poi al Senato dal 1985 al 1993, prima di essere eletto vicepresidente di Bill Clinton nelle elezioni del 1992 e del 1996.
È stato candidato alla presidenza alle elezioni del 2000. Nonostante avesse prevalso nel voto popolare e nonostante il ricorso e la contestazione a seguito del conteggio dei voti in Florida presso la Corte suprema, a causa della modalità elettorale negli Stati Uniti, fu battuto dal candidato repubblicano George W. Bush, in maggioranza per numero di grandi elettori.
Nato a Washington D.C. il 31 marzo 1948, Al Gore è il figlio secondogenito del senatore democratico Albert Gore, Sr. e di Pauline LaFon Gore. Dopo la laurea all'Università di Harvard, nel 1969 svolge il servizio militare in Vietnam per due anni nella 20ª Brigata Ingegneri, in cui opera anche come reporter e giornalista, narrando gli eventi della guerra, a cui era contrario[1].
Inizia la carriera politica nel 1976, quando è eletto per il Tennessee al Congresso degli Stati Uniti. È eletto al Senato nel 1984 e rieletto nel 1990. Tra i due mandati, nel 1988, si svolgono le elezioni primarie del Partito Democratico per la nomination a sfidante di George Bush alle elezioni presidenziali dello stesso anno.
Al Gore si candida - a 39 anni è definito dai media il più giovane credibile candidato alla presidenza dai tempi di John Fitzgerald Kennedy - contando sul fatto di essere il solo candidato forte del Sud, ma la candidatura di Jesse Jackson scombina i suoi piani. I due si dividono i voti degli Stati meridionali, che sono i primi a votare e possono dare un vantaggio quasi incolmabile a un candidato. Sottraendosi delegati a vicenda, favoriscono l'affermazione di Michael Dukakis.
Il 3 aprile 1989 il figlio Albert è coinvolto in un incidente stradale, il piccolo aveva lasciato la mano del padre ed era corso in mezzo alla strada dove era stato, poi, investito da una macchina il cui guidatore affermava di non averlo visto: per molto tempo le condizioni del bambino, che aveva sei anni, rimasero molto critiche, dovendo ricorrere a lungo a un respiratore artificiale. Per assisterlo Gore si ritira dalla campagna elettorale per le primarie del 1992. Durante la degenza del figlio, Gore scrive Earth in the Balance (Terra in equilibrio) sulla conservazione ambientale, che riceve critiche positive da The New York Times. È il primo libro scritto da un senatore statunitense dopo Profiles in Courage di John F. Kennedy a rientrare nella lista dei bestseller del Times.
Il 9 luglio 1992 Bill Clinton sceglie Al Gore come suo candidato vicepresidente. Gore temporeggia: dopo l'incidente del figlio aveva deciso di dedicare più tempo alla famiglia e considera l'impegno di vice presidente gravoso in termini di tempo. Finì per accettare.
La scelta di Clinton suscita molte polemiche, perché i due sono considerati troppo simili: entrambi del Sud, giovani, con idee politiche analoghe, per molti commentatori politici costituiscono un ticket non in grado di allargare il consenso. I fatti smentiscono questa analisi: il ticket Clinton-Gore vince le elezioni del 1992 ed ottiene la conferma nelle elezioni del 1996, è una delle coppie presidenziali più giovane di tutta la storia statunitense.
La presidenza Clinton cominciò il 20 gennaio 1993. All'inizio del primo mandato, Clinton e Gore svilupparono un accordo di due pagine che delineava la loro "relazione". Clinton si è impegnato ad effettuare regolari riunioni per il pranzo; ha riconosciuto Gore come consigliere principale per le nomine e ha nominato alcuni dei consiglieri principali di Gore in posizioni chiave del personale della Casa Bianca. Clinton rese Gore, secondo gli storici, uno dei vicepresidenti più influenti della storia stastunitense: durante i suoi due mandati ha avuto parte attiva a numerose riunioni internazionali e dibattiti pubblici, favorì la diffusione di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione, approvò le campagne militari contro Slobodan Milošević e Saddam Hussein (Operazione Desert Fox del 1998), si schierò a favore del protocollo di Kyōto. Attraverso i loro pranzi settimanali e le conversazioni quotidiane, Gore divenne "l'indiscutibile consigliere capo" del presidente.
Gore dovette fare i conti anche con lo scandalo Lewinsky, riguardante una relazione tra il presidente Clinton e una stagista della Casa Bianca, Monica Lewinsky. Gore inizialmente difese il presidente Clinton, che credeva innocente, affermando: "È il presidente del paese! È mio amico... Voglio chiederti ora, ognuno di voi, di unirsi a me nel sostenerlo." Dopo che Clinton venne messo sotto accusa, Gore continuò a difenderlo affermando: "Ho definito il mio lavoro esattamente allo stesso modo per sei anni... per fare tutto il possibile per aiutarlo a essere il miglior presidente possibile".
Dopo otto anni di vicepresidenza, nel 2000 Gore è il candidato alla Casa Bianca del Partito Democratico alle elezioni presidenziali. Il risultato elettorale resta in bilico per diverse settimane a causa dello strettissimo margine, poche centinaia di voti, che separa Gore dal candidato repubblicano George W. Bush nello Stato della Florida, di cui è governatore il fratello di Bush, Jeb, e i cui grandi elettori potrebbero determinare la vittoria dell'uno o dell'altro candidato.
Dopo una controversia giudiziaria sul conteggio dei voti, la Florida fu assegnata ai repubblicani: la Corte, pur ammettendo errori, negò una nuova verifica delle schede elettorali. Bush è proclamato ufficialmente 43º Presidente degli Stati Uniti d'America. Gore ottiene comunque la maggioranza dei voti complessivi, distaccando il suo avversario di oltre 500.000 voti.
Dopo la sconfitta elettorale, Gore si allontana parzialmente dalla politica, anche se non risparmia critiche all'Amministrazione Bush, soprattutto per la gestione dell'uragano Katrina del 2005. Decide di non candidarsi alle primarie democratiche del 2008 in alternativa a Hillary Clinton e a Barack Obama.[2]
Di religione battista, Al Gore è stato sposato dal 19 maggio 1970 al giugno 2010 con Tipper Gore, da cui ha avuto quattro figli: Karenna (1973), Kristin Carlson (1977), Sarah LaFon (1979) e Albert Gore III (1982). Nel giugno del 2010 la coppia si è separata consensualmente.[3]
Poco chiara è la posizione personale di Al Gore riguardo all'uso di carne nella sua alimentazione (specie in un'ottica ambientalista), tanto da aver dato adito a speculazioni da parte dei media. Il 4 novembre 2009 egli rilasciò un'intervista alla rete televisiva americana ABC, in cui sosteneva di essere d'accordo sul fatto che il cibarsi di carne contribuisca all'aumento delle emissioni di CO2, oltre che ad incrementare il consumo di acqua potabile, tuttavia affermò anche di non essere vegetariano, ma di aver fortemente ridotto il consumo di carne nella sua alimentazione.[4] Quattro anni dopo il giornale inglese The Guardian sostenne che Al Gore, dopo aver pubblicato il famoso documentario Una scomoda verità, avesse subito forti pressioni per dichiararsi vegano, che alcuni giornali avevano data per scontata la sua conversione al veganismo e che la sua richiesta di un pasto senza noci o nocciole né olio durante una sua campagna nel Missouri, aveva dato origine a congetture sulla sua conversione al veganesimo.[5]
Nel 2006 è protagonista del documentario Una scomoda verità (An Inconvenient Truth) sui pericoli e sulle ripercussioni del riscaldamento globale della Terra, presentato al Festival di Cannes e premiato nel 2007 durante la 79ª edizione dei Premi Oscar come miglior documentario e miglior canzone (I need to wake up, di Melissa Etheridge). Pochi giorni dopo l'assegnazione dell'Oscar il quotidiano britannico The Guardian scrisse che Gore avrebbe consumato nella sua abitazione 221 000 kWh di elettricità nell'anno precedente, ovvero circa 20 volte la media nazionale annua.[6] Sempre nel 2006 fonda l'organizzazione no-profit Climate Reality Project, da lui stesso diretta, dedita all'educazione e alla diffusione della consapevolezza sui cambiamenti climatici[7]
Organizza il concerto Live Earth del 7 luglio 2007. Nel 2007 vince insieme all'Intergovernmental Panel on Climate Change il Premio Nobel per la pace « [...] per i loro sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti».[8] Particolare scalpore fa il suo discorso tenuto ad Oslo in occasione del conferimento del premio Nobel, quando afferma:
«Last September 21, as the Northern Hemisphere tilted away from the sun, scientists reported with unprecedented distress that the North Polar ice cap is "falling off a cliff." One study estimated that it could be completely gone during summer in less than 22 years. Another new study, to be presented by U.S. Navy researchers later this week, warns it could happen in as little as 7 years. Seven years from now.»
«Lo scorso 21 settembre mentre l'emisfero settentrionale scivolava via dal sole (nota: equinozio d'autunno, passaggio astronomico dalla stagione estiva a quella autunnale dell'emisfero boreale, quando l'inclinazione dell'emisfero settentrionale si trova dalla parte più in ombra rispetto al sole) gli scienziati riferirono con una preoccupazione senza precedenti che la calotta polare artica "sta diminuendo ad un ritmo drammatico". Uno studio prevede che in meno di 22 anni potrebbe essere completamente assente in estate. Un altro studio, che sarà presentato dai ricercatori della Marina americana al più tardi questa settimana, avverte che ciò potrebbe succedere fra soli 7 anni.
Sette anni a partire da oggi.»
Nonostante le controversie, Gore continua a essere coinvolto nell'industria dei computer. È membro del consiglio di amministrazione di Apple Inc. dal 2003 e lavora come consulente senior presso Google Inc. Nel 2005 l'Accademia Internazionale delle Arti Digitali e delle Scienze ha onorato Gore ai Webby Awards con il Lifetime Achievement Award «per tre decenni di contributi ad internet». I Webby Awards, che sono considerati il Premio Oscar del web, sono stati ideati da Tiffany Shlain, secondo la quale «Lui [Gore, n.d.r.] è solo una tra le tante persone che hanno realizzato dei lavori straordinari, come membro del Congresso, senatore e vice presidente».
Il 4 maggio del 2004 fonda il network televisivo Current TV: un canale interattivo pensato per un pubblico giovane, che è andato in onda anche in Italia sulla piattaforma satellitare di Sky dal maggio 2008 al luglio 2011.
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