Trietilenetetramina
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La trietilenetetramina (TETA), nota anche come trientina, è un potente e selettivo chelante del rame. È un analogo strutturale dei composti poliamminici lineari spermidina e spermina. La TETA è stata sviluppata per la prima volta in Germania nel 1861 e le sue proprietà chelanti sono state riconosciute nel 1925.[1] Inizialmente approvata dalla Food and Drug Administration nel 1985 come trattamento di seconda linea per la malattia di Wilson,[2] attualmente la TETA è indicata per il trattamento degli adulti con malattia di Wilson stabile che hanno eliminato il rame dal corpo e sono tolleranti alla penicillamina.[3]
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Fatti in breve Nome IUPAC, Nomi alternativi ...
Trietilenetetramina | |
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Nome IUPAC | |
N'-[2-(2-amminoetilammino)etil]etan-1,2-diammina | |
Nomi alternativi | |
trientina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6H18N4 |
Massa molecolare (u) | 146,23392 |
Aspetto | liquido giallognolo, viscoso, igroscopico, dall'odore caratteristico |
Numero CAS | 112-24-3 |
Numero EINECS | 203-950-6 |
PubChem | 5565 |
DrugBank | DB06824 |
SMILES | C(CNCCNCCN)N |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,9818g/cm3 a 20 °C |
Indice di rifrazione | 1,4971 a 20 °C |
Temperatura di fusione | 12 °C |
Temperatura di ebollizione | 266-267 °C a 760 mmHG |
Tensione di vapore (Pa) a 289,15 K | 4,12·10−04 mmHg |
Indicazioni di sicurezza | |
Temperatura di autoignizione | 338 °C |
Simboli di rischio chimico | |
Consigli P | 271 - 284 - 280 - 270 - 410+403 |
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La TETA è stata oggetto di studi clinici per il trattamento dello scompenso cardiaco nei pazienti con diabete.[4][5][1][2][6]