giornalista francese Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Ximénès Doudan (1800 – 1872), giornalista, critico e aforista francese.
Un certo ardimento di parola, che rinnovella tutto, scuote la polvere delle nostre attitudini e l'ebetismo delle nostre impressioni: essa li ravviva come fa una spugna sui colori d'un quadro annerito dal fumo.[1]
Troppa memoria nuoce a chi cerca d'imitare in letteratura. Una forte memoria non isnatura abbastanza ciò che si imita e non permette di assimilarlo.[2]
Tutto, all'esterno, dice all'uomo essere nulla. Tutto, nell'intimo, gli assicura d'esser tutto.[3]
Quegli soltanto ama la natura che trae idee morali dagli spettacoli del mondo esteriore.[4]
Forse noi non portiamo neppure una idea del bello con noi; forse siamo ansiosi solo pel gran desiderio di trovarlo. Indi l'immensa diversità, la varietà de' modi e la mobilità delle idee estetiche.[5]
L'uomo ha maggior desiderio di bellezza che non ne abbia la conoscenza: onde i capricci della moda.[6]
Nello stato attuale delle facoltà umane, l'uomo non può afferrare direttamente il bello. È bene, per conservargli l'idea dell'ignoto divino, ch'egli se lo rappresenti là dove non è affatto.[7]
V'è un'ottica particolare ad ogni passione. Veder tutto, suppone completa indifferenza. [...] Le passioni fanno come Archimede che resta insensibile al terribilio del sacco di Siracusa.[8]
L'idea della gloria presso gli antichi è congiunta a un panteismo confuso. Essi paion credere di goder negli altri la ricordanza di quel che sono stati.[9]
Ogni filosofia dà un nuovo aspetto alle religioni.[10]
Gli uomini han ricevuto la simpatia per supplire alla saviezza che hanno in sì scarsa misura.[11]