[Sulla definizione di film "alimentari" data da Vittorio De Sica ad alcuni suoi film] Adoro De Sica, faccio vedere ai miei figli le sue opere e quelle di Fellini. Il cinema italiano è meraviglioso. Aveva ragione, ci sono film "alimentari" che ti servono per campare, è così che va la vita.[1]
Intervista di Margherita Corsi, Vanityfair.it, 12 settembre 2017.
Non seguo regole. Se una sceneggiatura mi sembra divertente, dico sì.
[Sulla violenza nelle sue interpretazioni] Non me ne preoccupo, l'importante è che ci sia per una ragione. Prenda Le iene, ogni scena è il risultato delle azioni dei personaggi o serve a definirli.
Quentin era un gran regista fin dall'inizio, almeno per noi. In tutti i film che abbiamo girato, ho sempre rivisto lo stesso uomo. È solo un po' più vecchio e ora ha tutto a disposizione con più facilità.
A volte l'improvvisazione è come guardare una session di seghe di gruppo.
[Su Le iene] Ho letto le prime pagine ed ero piuttosto confuso, che cazzo è un cane da rapina? [Reservoir Dogs è il titolo originale del film] Poi ho finito e ho detto al mio agente che avrei fatto qualsiasi cosa per Quentin. Mi ha detto di scegliere tra Mr. Pink e Mr. Blonde e ho pensato "No, io voglio fare il bugiardo". Mi piaceva l'idea di un attore inglese che fa un poliziotto americano che fa il rapinatore.
[Su Quentin Tarantino] Ha un dono, sa scrivere per Sam Jackson e sa anche cazzeggiare con l'Inglese duro e puro. [...] Se penso che potrebbe smettere mi si spezza il cuore. È un uomo di parola e se dice che ci sta pensando è vero.
David è incredibilmente gentile. È il tizio della Meditazione Trascendentale, quindi non è una vera sorpresa. Le sue indicazioni sono esilaranti, ma hanno perfettamente senso. Lavorare con lui significa dare il meglio basandosi sulle sue frasi criptiche.