Steven Soderbergh (1963 – vivente), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
Faccio questi film perché voglio vedere le reazioni del pubblico, io non spiego nulla dei significati, mostro quello che succede, poi sta al pubblico trarne quello che vuole. Se hai paura delle reazioni degli altri non hai alcuna possibilità di creare qualcosa di grande.[1]
Il problema è che la maggior parte del pubblico, la massa, decida se andare a vedere un film ancora prima di vederne i trailer o di sentirne parlare; si tratta di decisioni prese a priori e se la gente vuole vedere o meno il tuo film, tu non puoi impedirlo, quindi lascio che le cose accadano e basta, non posso farci più di tanto, anzi la considero una delle poche cose che il sistema non è ancora riuscito a corrompere.[2]
[Riferendosi ad Al Pacino] Per il ruolo di Willy Bank avevamo bisogno di un attore così bravo che avesse sullo schermo una presenza talmente forte da tener testa ai nostri tre ragazzi George, Matt e Brad. La lista in effetti è abbastanza corta.[3]
Considero Steven Soderbergh un regista anomalo nel panorama hollywoodiano contemporaneo, un regista che ha dentro uno spirito molto vicino a quello degli autori del cinema americano degli anni '70. (Elliott Gould)
Il 1209 North Orange Street a Wilmington, Delaware è patria della bellezza di 285.000 società e nessuna di esse sta pagando tasse statali. Anche il regista di questo film [Steven Soderbergh] ne ha cinque. (Panama Papers)