Io vorrei fare gare in rimonta: si soffre di meno ed è più avvincente rispetto a stare davanti e poi non vincere.[1]
Nelle gare più lunghe, quando la stanchezza si fa sentire, penso alla fine. A quando arriverò e la fatica non ci sarà più.[2]
Prima mi buttavo in acqua e mi dicevo "vabbe, come va la gara va", invece adesso so come deve andare ancora prima di tuffarmi.[2]
[Sul complesso natatorio del Foro Italico, «qualcuno, anche straniero, parla di piscina più bella del mondo»] È lo è davvero, in una città come Roma non può essere altrimenti.[3]