Nella mente di molti di noi, il sagrestano è una figura evanescente, di modesta, innocua magia, un profilo infantile, rassicurante. Un poco anziano, il sagrestano è colui che s'aggira con la bussola delle elemosine, accende e spegne ceri, suona le campane, da musicante celeste, ora sul tragico, ora sull'allegro; sebbene non sia figura direttamente sacra, il sagrestano vivendo in quella sobria e taciturna penombra si è imbevuto di un che di pio, anche se la sua naturale umiltà lo coinvolge molto marginalmente ma utilmente negli eventi mesti e lieti di cui una chiesa è testimone. (Giorgio Manganelli)
↑ Regolamento di conti fra prete e sacrestano che, non sopportando più i maltrattamenti del primo, ha sostituito il vino da consacrare con aceto costringendolo a berlo durante la messa.