cardinale e arcivescovo cattolico francese Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Roger Etchegaray (1922 – 2019), cardinale e diplomatico francese.
Assisi ha fatto fare alla Chiesa uno straordinario balzo in avanti verso le religioni non cristiane che ci apparivano vivere fino a quel momento in un altro pianeta nonostante l'insegnamento di Papa Paolo VI (nella sua prima enciclica «Ecclesiam suam») e del Concilio Vaticano II (la dichiarazione «Nostra aetate»). L'incontro, se non addirittura lo scontro delle religioni, è senza dubbio una delle sfide più grandi della nostra epoca, ancora più grande di quella dell'ateismo. Non ritorno mai da certi Paesi a prevalenza musulmana, buddista o induista, senza chiedermi con intensità: che cosa ha voluto fare Dio con Gesù Cristo quando vedo il cristianesimo così diminuito o anzi sempre più diminuire in proporzione, in un continente in piena esplosione demografica come l'Asia? Un tale interrogativo è salutare, poiché riguarda la questione fondamentale della salvezza; essa è la punta di diamante che santifica e fortifica le nostre ragioni di essere cristiani.[1]
L'Europa non può dimenticare, tra le sue radici, le sue radici cristiane. Ma a cosa valgono le migliori radici se non sono più apportatrici di linfa? E come può esserci una linfa separata dalle radici che le donavano forza e colore?
Si tratta di rendere l'Europa una casa degna dell'uomo.
Il rischio dell'Europa è che si accorga del dramma dei poveri con una mentalità da ricca, mentre la Chiesa lo avvicina con un cuore da povera.
La beatitudine della povertà appare come un lusso o una derisione.
C'è vera condivisione solo nella povertà. C'è vera ricchezza solo nella condivisione.
L'uomo moderno, spesso deluso o tradito dalle sue stesse opere, si aspetta molto dalla Chiesa, più di quanto non riconosca.
[Roger Etchegaray, Il ricco è perduto per la sua cecità nei confronti del povero, in 30Giorni, ottobre 2004. ]