attore e produttore cinematografico italiano (1969-) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Pierfrancesco Favino (1969 – vivente), attore e doppiatore italiano.
Adesso, ogni volta che ci passo[1] con qualche amico, indico il punto preciso della piazza e dico: "Vedi, qua sono morto". Che bello poterlo dire. È la magia del cinema.[2]
[Riferito a Romanzo criminale] Innanzitutto devo dire che è un film che mi ha riportato con la mente proprio a Pasolini e al suo Accattone, perché ho sempre pensato, romanticamente che i protagonisti della pellicola di Michele Placido fossero quei ragazzini che Accattone incontra quando torna nella sua baracca. In fondo, Libano, Freddo e Dandi sono come i ragazzi di periferia che Pasolini raccontava nei suoi film e nei suoi romanzi.[2]
La periferia di Roma è un set cinematografico naturale. Ho imparato ad apprezzarla sin da piccolo, quando vedevo i film di Pasolini come Accattone e Mamma Roma, prima ancora di girarci come attore. Ho capito che quelle realtà sono il cuore pulsante della città, non luoghi da tenere ai margini.[2]
– Solo che hanno preso Favino alla fine: è 'ngrassato dieci chili e dice che è perfetto pe' il ruolo. [di Pacciani] Tra l'altro sto aspettando notizie pe' 'na miniserie: Spadolini. – Spadolini? – Sì, però poi m'hano detto che Favino sta ingrassando artri dieci chili, vuole fa' pure Spadolini. 'Na vorta ce stavano i ruoli pe' li attori, adesso 'i fa tutti Favino. (Boris)
[Nelle vesti di conduttore televisivo] Sul palco riesce essere il guitto che non è quando recita. Impostato, antico, formale, barocco, quasi quasi lo preferivo sul camion Scheggia per Barilla. (Selvaggia Lucarelli)
↑ Riferito a piazza Santa Maria in Trastevere, il luogo dove muore il Libanese, personaggio da lui interpretato nel film Romanzo criminale.