Pedro Almodóvar Caballero (1949 – vivente), regista, sceneggiatore e produttore cinematografico spagnolo.
Al di là delle circostanze della vita di ognuno esiste un istinto animale che spinge a generare e a difendere quello che si è generato.[1]
La memoria storica è una questione aperta in Spagna, il paese ha un dovere morale con le famiglie dei desaparecidos, quelli che sono stati interrati nelle fosse. Non possiamo chiudere la nostra storia recente senza affrontare questo tema[2]
Penélope non mi bombarda mai ma io so che lei aspetta e spera di essere la prima destinataria di un ruolo, che ci sia un personaggio con la sua età e le sue caratteristiche e quando io scrivo un personaggio che è adatto a lei è sicuramente la prima a cui lo propongo. La ammiro molto come attrice, ma soprattutto noi ci capiamo, parliamo la stessa lingua. Sono un regista che chiede molto, so che lei fa tutto quello che può. Ha una fiducia cieca in me che ti dà coraggio e forza, è una grande lavoratrice.[2]
Penélope è capace di tutto, è diventata una donna eterna e senza età. Le inquadrature iniziali di Carne tremula sono state concepite apposta per lei. La sequenza dura otto minuti e lo spettatore ne trae l'impressione che si tratti di una protagonista del film, anche se poi non ricompare più.
Penélope è una delle interpreti più versatili con le quali ho avuto il piacere di lavorare e questa stagione l' ha dimostrato, con due ruoli recitati in chiavi molto diverse: la pittrice isterica e divertente in Vicky Cristina Barcelona[Woody Allen] e la giovane studentessa perbene in Elegy[Isabel Coixet].
Sono molto contento che dopo un lungo periodo d' incertezza nei primi anni di questo secolo, in cui è apparsa in una serie di film americani poco azzeccati, Penélope sia riuscita a infrangere l' immagine di bellezza vuota in cui l' aveva imprigionata Hollywood.
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↑ Dall'intervista in Frédéric Strauss, A cuore aperto, Internazionale, n. 286, 4 giugno 1999, p. 36.