cantante italiana (1934-) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Ornella Vanoni (1934 – vivente), cantante italiana.
Ero diventata romana al tempo di Rugantino. Aldo Fabrizi mi insegnava i tempi più lenti, indolenti del vivere e recitare. Quando si andava a Milano, Garinei, Giovannini e Trovajoli si mettevano il colbacco e prendevano il passaporto come Totò e Peppino nel film. Mi prendevano in giro.[1]
Escludo che Mina riappaia, perché sarebbe un errore e lei di errori non ne fa, in questo senso. Mina è un mito perché la possiamo solo immaginare. Non si sa cos'è più. È un ricordo, e questa è la sua forza. Se si presentasse certo, sarebbe un successo pazzesco, la gente si ammazzerebbe per avere un biglietto. Però lei perderebbe questo spessore. Insomma Mina non si deve vedere, sennò non è un mito. E lei lo sa molto bene. I miti o muoiono giovani o spariscono. (dall'intervista di Lucio Nocentini per il Minafanclub in occasione della "prima" milanese del docufilm autobiografico "Ricetta di donna")
[Su Giorgio Strehler] Il primo anno seguiva in auto il mio tram. Poi mi accompagnò a casa e fu amore. Giorgio era un tale genio e la passione mi ha talmente travolta... A papà venne meno la voce. Vivevo al Piccolo, dormivo con Giorgio. È stato l'uomo che mi ha amata di più. [...] L'ho lasciato, mi faceva soffrire, aveva vizi che non potevo sopportare. Però mi ha fatto scoprire la cultura. Lui parlava e io stavo zitta: avevo solo da imparare. Ha intuito che potevo cantare, mi ha fatto scrivere le canzoni della mala.[2]
Milano ha delle zone belle, è bella con la nebbia, è un po' una donna con la veletta.[3]
Mina è la più grande cantante italiana, anche se da alcuni anni non le importa niente di cantare, e si sente. Io la invidiavo moltissimo per quel suo successo così gioioso. L'Italia impazziva per lei. Esplodeva buonumore da questa ragazza che si muoveva contro le lagne di quel tempo. E siccome è dotata da Dio, ha questa facilità sorprendente: canta con la stessa faciloneria di chi sta facendo una cosa qualsiasi. È ancora capace di dare grandi emozioni. Mi fa rabbia perché lei fa dei dischi perché le conviene e io non sono d'accordo. Questo mestiere lo si fa bene o non lo si fa. Mi dico: hai i soldi, ma per la miseria fai un disco con Gil Evans, con una grande orchestra. Godi. (citato in Nino Romano, Mina. Mito e mistero, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1996)
[Com’è stato duettare con Ramazzotti?] Niente. Non emana nulla. Quando ho cantato con Dalla, Gino, Jovanotti, Renato Zero mi è successo qualcosa, ma con Ramazzotti non ho sentito un'emozione.[3]
Penso di Renato, tutto il bene possibile. Penso che sia pieno di fantasia. Non è vero che imita i cantanti ambigui inglesi come dicono. Lui è così da 10 anni, si è sempre vestito in un certo modo folle, non imita nessuno. È un ibrido, ma la sua vera forza sta nel fatto che lui è nato in borgata, a Roma, tra la gente vera. Ed è rimasto un "borgataro", con la sincerità, l'umanità di quella gente. Più che un ambiguo, è uno di loro. Per i ragazzini è una fiaba, è Disneyland, con sogni e speranze. Anche per i ragazzini è uno di loro. Per questo ha successo. (dall'intervista di Cristina Maza, Perché vi piace Renato Zero?, 1979, p. 18sg.)
[Prima delle elezioni politiche del 4 marzo 2018] Per chi voterò? Voto Emma Bonino. Il miglior ministro degli Esteri, una donna radicale che si è sempre battuta. Dobbiamo ai radicali l'aborto, il divorzio e il testamento biologico. Hanno lottato loro per queste tre cose concrete.[4]
Sono una donna coraggiosa, non forte. Sono molto fragile e pago tutto con lacrime, fatica.[3]
Trieste è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare.[3]
Tutta la vita sono stata passeggera e ho sempre cercato sentieri secondari. Sono sempre affascinata da quello che non conosco, sono quelli i sentieri secondari. Ed è quella la mia meta.[5]
Da Ornella Vanoni “Troppo machismo e allora io canto solo con le donne”
Intervista di Ernesto Assante, la Repubblica, 30 settembre 2022, pag. 46.
Tra quelli del mondo hip hop Marracash è il migliore, penso sia giusto il Premio Tenco. Ma ascolto altre cose, mi piace Cosmo, mi piacciono i Maneskin anche se devono scrivere pezzi nuovi, come so che stanno facendo… Ma una cosa su Damiano la devo dire. Non sono tipo che si scandalizza ma neanche Mick Jagger, il più peccaminoso dei cantanti, ha fatto vedere sul palco il suo culo nudo. A che serve far vedere le chiappe? Non è una cosa di buon gusto...
Non provo alcuna soddisfazione a essere Ornella Vanoni, non sono mai stata superegocentrata. Ho il mio modo di essere, mi hanno preso per antipatica o snob, la verità è che avevo una timidezza e un’insicurezza mostruose. Le ho curate con il teatro e con Strehler, con il pubblico, la musica.
Intervista di Maurizio Costanzo nel programma televisivo L'intervista, Canale 5; citato in Tvzap.kataweb.it, 28 febbraio 2018.
[Su Gino Paoli] Lui è un gatto. Non so, non lo vedevo per tre giorni, poi scendevo ed era seduto sui gradini del portone. Il suo primo figlio era il mio ma poi l'ho perso.
Mentre gli amori sono complicati, l'amore che tu provi per figli e i nipoti è un amore fatto di serenità.
Ero sensuale? Sì, l'ho capito abbastanza presto. E sì, certo, ci ho giocato.
↑ Dall'intervista di Stefano Mannucci, «Un casino tornare in tour», Il Fatto Quotidiano, 14 dicembre 2022.
1 2 3 4 5 Dall'intervista A tu per tu rilasciata alle donne del carcere di Trieste, cooperative sociali Reset e La Collina, con la collaborazione di Pino Roveredo e Radio Fragola; ripresa da Ornella Vanoni alle carcerate: «Sono fragile e sola», Il Piccolo.it, 4 aprile 2015.