sentimento di intensa partecipazione al divino senza l'ausilio di una sua comprensione logica o discorsiva Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
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Citazioni sulla mistica e i mistici.
Colui che giunge alla coscienza della vita spontanea che si manifesta negli spiriti individuali è un mistico. Sia pure artista, filosofo, uomo di armi, poeta: purché non attribuisca a se stesso la propria creazione, egli è un mistico. (Giuseppe Prezzolini)
È proprio perché possiedo qualche cognizione nel campo del misticismo che non mi piacciono i mistagoghi. I veri mistici non nascondono i misteri, mentre quelli falsi ammantano tutto di segretezza e di oscurità, e quando si scopre la realtà sottostante, si verifica che è una banalità. (Gilbert Keith Chesterton, L'incredulità di Padre Brown)
Eccezione, benché non rara, nell'uomo moderno, il misticismo nel primitivo è la regola. (Eugenio Tanzi)
Esperienze mistiche e fenomeni significativi si succedono rapidamente via via che i centri corrispondenti vengono toccati e che l'energia kuṇḍalinī invade tutta la persona dello yogin. Quando essa riempie interamente il corpo, la felicità è totale, ma finché si limita a un centro, la via non è libera, e si producono alcuni fenomeni. (Lilian Silburn)
I mistici sono per il popolo cristiano come gli esploratori che entrarono per primi, di nascosto, nella Terra promessa e poi tornarono indietro a riferire ciò che avevano visto per incitarli ad attraversare il Giordano. (Raniero Cantalamessa)
I mistici sono quelle grandi anime che, attraverso un carisma particolare, hanno potuto sperimentare nella propria carne la presenza del divino. (Alessandro Meluzzi)
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici. (Ralph Waldo Emerson)
Il misticismo è in bianco: burro e parmigiano. Cosa manca dunque a una dottrina che si affidi al solo sentimento? – Il sugo – rispondevano gli allievi. – Manca il sugo –. (Fabio Tombari)
Il misticismo non è «teoria», è una sensazione incessante e la constatazione, in se stessi e in tutto ciò che ci circonda, dei legami misteriosi, VIVI, indistruttibili di una persona con l'altra e, attraverso questo, con l'Ignoto. È una conoscenza religiosa e non un inconsapevole annebbiamento del cervello. [...] I mistici non sono assolutamente matti, non sono stupidi, sono soltanto persone che in modo particolarmente vivido e diretto sentono i legami con l'«Altro» e li sentono non soltanto al momento della morte, ma nel corso di tutta la vita. (Aleksandr Aleksandrovič Blok)
Il misticismo senza poesia è superstizione, e la poesia senza misticismo è prosa. (Lev Tolstoj)
In ultima analisi, però, i mistici di tutte le epoche e di tutte le fedi parlano con un'unica voce, che si tratti della metafora occidentale della goccia che torna all'oceano, o dell'idea tutta orientale dell'oceano versato nella goccia. Ugualmente esplicite sono espressioni come: "Rinunciando a sé, l'Universo si muta in quel che Io sono", e come l'ermetica: "Quel che è sotto è uguale a quel che è sopra, e quel che è sopra è uguale a quel che è sotto, per il compimento dei miracoli dell'Unica Sostanza". È questo l'insegnamento fondamentale di tutto il misticismo – il Microcosmo e il Macrocosmo non sono altro che l'uno riflesso dell'altro, ed entrambi Uno. (Jean Campbell Cooper)
L'amore mistico costituisce il suo oggetto a partire dalle categorie dello stato nascente e non potendo prendere una persona esistente (da trasfigurare nell'immaginazione) costituisce il suo oggetto puro e ideale. La cultura contemporanea dice che questo è un non vivere. Tale appare anche a me. (Francesco Alberoni)
L'ossimoro è preferito dal mistico perché gli consente di esprimere qualcosa di ineffabile, perché è lo strumento migliore per parlare del non dicibile, perché nel mondo della dualità crea la coincidentia oppositorum, che Nicola Cusano (1401-1464), nel contesto della sua teologia del Verbo incarnato, riteneva quasi la definizione meno imperfetta di Dio. Il mistico, nel suo parlare di Dio, punteggiato da improprietas, di voces obscurae, horridae, inauditae, cerca mediante un accumulo parossistico di ossimori di sfiorare linguisticamente il divino. (Massimo Baldini (filosofo))
La complementarietà dei Padri, Dottori e Mistici è come il prisma che rivela i colori più belli del Mistero di Cristo, Luce di Dio venuta nel mondo. (François-Marie Léthel)
Là dove la parola di Dio è ascoltata non solo con l'intelligenza esegetica e teologica, ma con tutto il cuore, con tutta l'esistenza, dove si resiste all'autoaprirsi del cuore di Dio nel fuoco e nella notte: là ha luogo ciò che – non nel senso vago della filosofia o della storia delle religioni, ma in quello cattolico-ecclesiale – merita di esser chiamato Mistica. (Hans Urs von Balthasar)
La mistica non crea distanza dall'altro, non crea una vita astratta, ma piuttosto avvicina all'altro, perché si inizia a vedere e ad agire con gli occhi, con il cuore di Dio. (Papa Benedetto XVI)
Le visioni sono come figli che Dio dona e che bisogna portare pazientemente durante la gravidanza. Nessuna madre apre il proprio corpo per vedere il figlio prima del tempo. Invece il falso mistico perde la pazienza. Si annoia troppo a limitarsi a guardare, si immischia, accelera, ed esagera. (Adrienne von Speyr)
Lo stile dei contemplativi, così inalterabilmente sollevato all'orizzonte della visione, è in realtà un puro precipitato di esperienze. Il mistico non specula, riferisce. (Cristina Campo)
Mai ho visto un uomo guardare, sorridere, sedere, camminare a quel modo, egli pensava, così veramente desidero anch'io saper guardare, sorridere, sedere e camminare, così libero, venerabile, modesto, aperto, infantile e misterioso. Così veramente guarda e cammina soltanto l'uomo che è disceso nell'intimo di sé stesso. Bene, cercherò anch'io di discendere nell'intimo di me stesso. (Herman Hesse)
Migliaia di mistici di tutti i tempi hanno bussato con forze decuplicate alle finestre e alle porte del palazzo della scienza, e se non li lasceranno entrare con le buone, essi entreranno con le cattive, sfondando porte preziose sul loro cammino. (Pavel Aleksandrovič Florenskij)
Se allora invece di lanciarti nel mondo tu fossi diventato un pensatore, avresti potuto provocare qualche guaio. Saresti cioè diventato un mistico. I mistici sono, per dirla in breve e un po' grossolanamente, quei pensatori che non sanno staccarsi dalle rappresentazioni, quindi non sono per nulla pensatori. Sono artisti segreti: poeti senza versi, pittori senza pennello, musicisti senza note. Ci sono fra loro spiriti nobili e altamente dotati, ma sono tutti, senza eccezione, degli uomini infelici. (Herman Hesse)
Se l'opera dell'artista è la poesia, la pittura, la musica, il capolavoro del mistico è Dio. (Guido Morselli)
Si scrivono oggigiorno libri interminabili per rispondere alla domanda esiste Dio? e talvolta si giunge alla fine di tali libri senza che sia stato tolto ancora il punto interrogativo. Ma poi uno apre un libro di questi uomini o di queste donne [i mistici] e dopo poche pagine scopre che non solo Dio esiste, ma che è davvero un fuoco divorante. (Raniero Cantalamessa)
So che siete un mistico, ma... questo non mi ha fermato. Il contatto con la realtà vi guarirà... Con le nature come voi non può accadere altrimenti. (Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamàzov)
Fra tutti coloro che cercano, soltanto il mistico ha trovato, ma, prezzo di un favore così eccezionale, non potrà mai dire che cosa, benché egli abbia la certezza che conferisce unicamente il sapere incomunicabile (il vero sapere insomma). La strada sulla quale egli vi inviterà a seguirlo sbocca su una vacuità senza uguali ma, ed è questa la meraviglia, una vacuità che vi colma, poiché si sostituisce a tutti gli universi aboliti. Ciò di cui si tratta in questo caso è un'impresa, la più radicale che sia stata tentata, per ancorarsi in qualcosa di più puro dell'essere o dell'assenza dell'essere, in qualcosa di superiore a tutto, perfino all'assoluto.
L'esperienza mistica, al suo limite estremo, si identifica con la beatitudine di un supremo rifiuto.
Tutto è niente – questa la rivelazione iniziale dei conventi. Così comincia la mistica. Tra il niente e Dio c'è meno di un passo, perché Dio è l'espressione positiva del niente.
Un filosofo sfugge alla mediocrità solo grazie allo scetticismo o alla mistica – le due forme della disperazione di fronte alla conoscenza. La mistica è un'evasione dalla conoscenza, lo scetticismo una conoscenza priva di speranza. Due modi di dire che il mondo non è una soluzione.