Mauro Rostagno (1942 – 1988), sociologo, giornalista e attivista italiano.
- [Su Renato Curcio] Con Renato ci siamo conosciuti nel 65 quando sono venuto qua a studiare, e a vivere qua. Ed è stato subito anche lì un innamoramento. Insomma, ci siamo piaciuti, abbiamo visto che ci piaceva a tutti e due studiare, passare molto tempo sui libri… passavamo giornate intere a discutere, a rimuginare: Albert Camus, le riflessioni filosofiche, tutte queste cose...[1]
- [Sul raduno a Trento degli ex studenti di Sociologia nel ventennale del Movimento Studentesco di cui era stato leader carismatico] Era un invito a cui non si poteva dire di no. Vengo dalla lontana Sicilia e ci vengo volentieri. Mi sono portato una figlia, nata nel frattempo, di quattordici anni, che mi ha tenuto sveglio tutta la notte a chiedermi cos'era successo, cos'erano queste persone. Ieri siamo stati in un bar a bere insieme un bicchiere di vino e a cantare un poco. Lei era molto colpita, sorpresa da questi signori di quaranta, cinquanta anni ancora allegri con la voglia di vivere. Colpita bene, insomma.[1]
- In Italia c'erano ammazzamenti, sparatorie, terrorismo. Vedevo Rostagno, frequentavo Macondo, avevo comprato un palazzo enorme in via Plinio, frequentavo una ragazza comunista di Soccorso Rosso. Spendevo soldi vivevo bene. Facevo grandi giri per il mondo con la mia barca. Con Rostagno decidemmo di pubblicizzare il Bagwan e realizzammo "Il guru a dispense". Erano i discorsi del Maestro. Non se ne fece niente ma conoscemmo il Maestro e diventammo arancioni. Per tre anni, dal 78 all’81, siamo stati in India. Rostagno lavorava in lavanderia, io in cucina. (Francesco Cardella)
- Nel 1988 Trento ha ospitato la rimpatriata dei sessantottini, i ribelli in eskimo e barba lunga che vent'anni prima avevano portato un seme, per quanto scorbutico, di fantasia e modernizzazione. [...] Dunque, a Trento vent'anni dopo. Logo della kermesse: i pinguini. Location: il palazzo di Sociologia con un tocco vintage: la facciata pavesata con gli striscioni rossi delle occupazioni. Uno dei pinguini più attesi era Mauro Rostagno. A Trento tornava un uomo di 46 anni, dall'allegria ancora contagiosa ma profondamente segnato dalle sue tante vite vissute nel frattempo. Era stato a Milano animatore della controcultura con il centro sociale Macondo, era stato arancione con il nome di Sanatano e ora viveva in Sicilia, con la compagna Chicca Roveri e la figlia Maddalena, assorbito dall'impegno nella comunità Saman che aveva fondato per il recupero di tossicodipendenti. (Lillo Gullo)
- Rostagno era mio amico, io non sono uno che ammazza gli amici. Sono rimasto sotto inchiesta sette anni. E adesso sono innocente. Archiviato. Per cui io non ho nemmeno diritto a leggere le carte perché, quando si archivia, le carte rimangono segrete. (Francesco Cardella)