militare e politico cambogiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Lon Nol (1913 – 1985), militare e politico cambogiano.
Dovremmo inutilmente giocare alla democrazia e alla libertà che ci condurranno alla sconfitta totale, o dovremmo limitare la libertà anarchica per ottenere la vittoria? Il governo ha preso la sua decisione. Abbiamo scelto la via che ci condurrà alla vittoria.
Should we vainly play the game of democracy and freedom that will lead us to complete defeat or should we curtail anarchic freedom in order to achieve victory? The Government has made its decision. We have selected the way that will bring us to victory.[1]
[Sui Khmer Rossi, due settimane prima del suo esilio] Se l'altra parte vincesse, ucciderebbero tutte le persone istruite; i professori, gli artisti e gli intellettuali, e questo sarebbe un passo verso la barbarie.
If the other side took over, they would kill all the educated people - the teachers, the artists, the intellectuals - and that would be a step towards barbarism.[2]
[Sui Khmer Rossi] Perché stanno uccidendo o causando la morte dei loro propri compatrioti? Non centinaia, non migliaia, non centinaia di migliaia, ma parecchi milioni? Quali sono i loro obiettivi? quale scopo può giustificare la miseria, la sofferenza e la strage che i comunisti stanno infliggendo al loro popolo oggi?
Why are they killing or causing the deaths of their own people - not hundreds, not thousands, not hundreds of thousands, but several millions? What are their goals? What goal can be worth the misery, the suffering, the killing the Communists are inflicting on their own people today?[3]
Guarda gli americani; sono così uguali. Mangiano tutti insieme, sono felici e continuano a sviluppare il loro paese. Volevo che la Cambogia fosse così, e ho perso la mia opportunità.
Look at the American people – they are so equal. Everybody eats with everybody else, they are happy, and they continue to build their country. I wanted Cambodia to be like that, and I missed my chance.[4]
E quando corre voce che il presidente della repubblica, il maresciallo Lon Nol, ha intenzione di far rimuovere la collina che si erge, improvvisa, nel centro della città perché, secondo il suo astrologo, fu costruita con un inganno secoli e secoli fa dai cinesi sulla testa del Naga, il serpente a sette teste, spirito della Cambogia, per soggiogare sempre il popolo khmer, nessuno si scandalizza. (Tiziano Terzani)
Il popolo odiava visceralmente Lon Nol, [...] La massa della popolazione era disposta a lottare. Si unirono al nostro Partito, al nostro Esercito e al fronte unito perché vedevano che eravamo all'avanguardia della lotta contro Lon Nol. (Ieng Sary)
Lon Nol credeva negli indovini. Gli astri erano la sua passione. Ma gli astrologi non gli avevano mai annunciato la spietatezza di Pol Pot. (Bernardo Valli)
Per i cambogiani, forse perché da secoli sono contadini, è dal cielo che vengono le disgrazie maggiori e lo stesso Lon Nol crede a quello che un bonzo gli ha detto, che «dal cielo verrà la sua fine». Così, ogni volta che si sposta dal suo palazzo si fa accompagnare da due batterie contraeree. «Non si capisce perché», diceva un diplomatico europeo. «Tutti sanno che i khmer rossi non hanno aviazione.» Qualcuno, più realista, faceva notare che sono stati proprio due piloti delle forze governative a tentare recentemente di mandare il maresciallo nella tomba. Senza successo. (Tiziano Terzani)
Lon Nol era nel complesso, un Primo ministro improbabile. Per lo più se ne stava dalla mattina alla sera nella sua villa. Raramente toccava il telefono, e delle notizie date da radio, televisione e giornali non si curava affatto. Gli unici ad avere accesso illimitato alla sua persona erano i monaci che affermavano si saper predire il futuro. La sua visione del mondo si fondava per la massima parte sulle loro premonizioni. Governava il paese grazie all'"ispirazione soprannaturale". La magia e il buddismo cambogiano erano l'arma vincente contro gli atei vietnamiti.
Lon Nol era soprannominato "il Nero" di Sihanouk. Veniva dalla campagna e aveva la pelle bruciata dal sole. I cittadini tenevano molto alla propria carnagione chiara. Lon Nol era religiosissimo e reazionario, dedito alla superstizione e alla magia. Inoltre era un nazionalista appassionato. Come stratega militare non valeva invece molto, e le sue doti politiche erano decisamente scarse. In altre parole, si trattava di una figura che nessuno, nella cerchia mondana intorno a Sihanouk, prendeva effettivamente sul serio. Era fedele e leale al principe, e questo bastava. La sua stella prese a salire, lentamente ma inesorabilmente. Le definizioni politiche vengono esportate in maniera spesso errata, nel mondo, e per lo più confondono le idee invece di chiarirle. Ma considerando il mantra di Lon Nol sulla "pulizia della razza, della cultura e della religione" viene piuttosto spontaneo definirlo un classico fascista.
Nel 1968 il generale Lon Nol venne nominato Primo ministro, e con questo sia il potere civile che quello militare erano stati fuori dal controllo di Sihanouk.
Diversamente da Sihanouk, che si era personalmente impegnato nella vita quotidiana della nazione, Lon Nol restava nel suo ufficio. Sembrava avere un'idea molto vaga di quanto accadeva (avveniva) in campagna o anche nei dintorni di Phnom Penh. Nel 1971 un ictus paralizzò il suo lato destro, limitando ulteriormente i suoi movimenti. Quando camminava, agitava spasticamente il braccio destro e proiettava rigidamente la gamba destra con un passo d'oca. Le sue parole erano indistinte e chi lo osservava da vicino [...] credeva che anche il suo pensiero era compromesso.
Fino al colpo di stato, Lon Nol era stato il comandante in capo di Sihanouk. Sam Kwil, il reporter giornalista, mi disse, «L'unica ragione per cui Lon Nol fu promosso è che Sihanouk sapeva che era stupido. Sihanouk non lo vide come un rivale. Ed è proprio vero che Lon Nol è un incompetente. Prende i civili dalla strada, gli dà ventiquattro ore di addestramento, e controlla personalmente che gli vengano dati amuleti del Buddha da indossare per poi mandarli a combattere i nord-vietnamiti.» «Che c'è di male negli amuleti del Buddha?» dissi. «Tu sei buddista. Io sono buddista.» «Tu lavori negli ospedali» affermò con sarcasmo. «Hai mai riscontrato qualche prova del fatto che gli amuleti di Buddha possano fermare i colpi sparati da un Ak-47?» Sotto il suo sguardo tagliente abbassai gli occhi ed riconobbi che soldati gravemente feriti con tatuaggi religiosi ed amuleti entravano di continuo in ospedale. «Lon Nol è pazzo» disse Kwil gravemente. «Lo so, l'ho seguito ovunque. Farà ammazzare molti innocenti, e poi farà affidamento sugli americani per le armi e gli attacchi aerei per evitare la caduta del regime. Credimi, amico mio − è stupido. Stupido, ti dico! Stupido! Stupido! Ha cominciato una guerra ma non riuscirà a difendere il paese!»
Lon Nol era un leader solo di nome. Sotto di lui l'incompetenza e il bonjour prosperavano. Il colpevole la passava liscia e il debole soffriva. La nostra società aveva perso la sua direzione morale. Ed è per questo che abbiamo perso la guerra.
Per ogni racconto che si sentiva sulle atrocità dei Khmer Rossi, ce n'erano diverse sul regime di Lon Nol − perlopiù massacri di civili di etnia vietnamita che i soldati di Lon Nol sembravano odiare più di quelli di etnia cinese. Ogni giorno si sentivano storie di soldati governativi che rubavano polli e bestiame ai civili in campagna, o che disponevano posti di blocco per raccogliere bonjours. Ma non si sentiva mai che dei Khmer Rossi rubassero qualcosa, anche solo un pezzo di carta o un chicco di riso. Si diceva che i guerriglieri si attenessero ad un codice di comportamento rigoroso ed onorevole − erano assolutamente vietati il gioco d'azzardo, gli abusi sui contadini e, soprattutto, la corruzione. Dopo il fetore del regime di Lon Nol, i comunisti apparivano come una brezza fresca, pulita.
Rispetto a Lon Nol, che era disprezzato anche da quelli che lavoravano per lui, Sihanouk godeva di grande rispetto. Sebbene Sihanouk fosse una figura simbolica dei Khmer Rossi, era difficile credere che la causa che rappresentava fosse crudele o cattiva.
La storia è piena di traditori e ciò che m'è successo con Lon Nol non è eccezionale. Ma i traditori, di solito, sono intelligenti: mica cretini come Lon Nol! Io mi vergogno della mia razza perché ha dato un idiota come Lon Nol. Ma l'idiota più idiota non è mica Lon Nol. È Sihanouk, che ha scelto Lon Nol.
Oh, io una colpa ce l'ho! La colpa di aver scelto Lon Nol, di averne fatto il mio braccio destro, il mio capo di Stato Maggiore, il mio primo ministro: senza mai sospettare che fosse un traditore al servizio della CIA. Ma lo ritenevo un patriota. Aveva lavorato con me al tempo dei francesi, s'era battuto con me per l'indipendenza della Cambogia: chi andava a pensare che gli americani si servissero di lui? Oltretutto era un tale idiota! Non capiva mai un accidente, mi guardava sempre con quegli occhi da bove e passava tutto il tempo a pregare. Peggio: prima di soffiarsi il naso interrogava gli aruspici per vedere se gli astri eran favorevoli alla soffiata del naso. Mai e poi mai avrei creduto che fosse capace di imbrogliare e mentire.
Tutta la miseria della Cambogia viene dagli Stati Uniti. Viene dalla politica di Nixon-Kissinger volta a destabilizzare il mio regime negli anni sessanta ed appoggiare Lon Nol. Avete perso la guerra nell'Asia sudorientale perché i regimi che appoggiavate in Indocina erano molto, ma molto impopolari, molto corrotti.