cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese (1934-2016) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Leonard Norman Cohen (1934 – 2016), scrittore, poeta, cantautore e compositore canadese.
Ora non voglio darvi l'impressione di essere un grande musicologo, ma sono molto più esperto di come mi hanno descritto per molto tempo: sapete, dicevano che conoscessi solo tre accordi mentre ne conosco cinque.[1]
Solo in Canada uno con la mia voce poteva diventare "cantante dell'anno".
Only in a country like this with a voice like mine could I receive such an award.[2]
Come tante notti durano | senza luna né stelle, | così noi dureremo | quando uno sarà partito e lontano.
As many nights endure | Without a moon or star, | So will we endure | When one is gone and far.
In qualche oscura valle esser vorrei | dove il sole non brilla mai, | anziché la mia donna veder amare un altro | quando so che dovrebbe esser mia soltanto.
I'd rather be in some dark valley | Where the sun don't never shine, | Than in see my true love love another | When I know that she should be mine.
Temo il momento | quando la tua bocca | comincia a chiamarmi cacciatore.
I dread the time | when your mouth | begins in call me hunter.
Breavman conosce una ragazza di nome Shell a cui avevano forato le orecchie perché potesse portare i lunghi orecchini di filigrana. I fori hanno supporato e ora in ciascun lobo ha una piccola cicatrice. Breavman le ha scoperte sotto i suoi capelli. Una pallottola penetrò nella carne del braccio di suo padre mentre egli balzava fuori da una trincea. Per un uomo che soffra di trombosi alle coronarie una ferita subita in combattimento è confortante.
Citazioni
I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare. Una cicatrice è ciò che avviene quando la parola si fa carne. (p. 13)
Nulla affascina un bambino come il racconto di una tortura. (p. 22)
Ci sono molte belle poesie che scriverai e per le quali sarai lodato, molti giorni di desolazione nei quali non riuscirai a mettere la penna sulla carta. Ci saranno molte belle fiche dentro cui giacere, pelli di diverso colore da baciare, vari orgasmi da provare e molte notti nelle quali sfogherai la tua lussuria passeggiando, solo e amareggiato. Ci saranno molti picchi di emozione, tramonti intensi, intuizioni esaltanti, sofferenza creativa e mortali pianure di indifferenza dove non sarai nemmeno padrone della tua disperazione personale. Ci saranno molte buone carte del potere che potrai giocare in modo spietato o benigno, molti cieli vasti sotto i quali giacere e congratularti con te stesso per la tua umiltà, molti viaggi dentro galere di soffocante schiavitù. Questo è quello che ti aspetta.
Il mondo si lasciava beffare da una disciplinata malinconia. Tutti i bozzetti facevano dello struggimento una virtù. Tutto quello che occorreva per essere molto amati era solo pubblicare le proprie ansie. L'intera impresa artistica era tutta una calcolata manifestazione di sofferenza.
Non si definiva mai un poeta né chiamava poesia quello che scriveva. Il fatto che le righe non arrivassero fino al margine della pagina non era una garanzia. La poesia è un verdetto, non un'occupazione.
Vorrei poter dire tutto quello che c'è da dire in una sola parola. Odio tutte le cose che possono accadere tra l'inizio di una frase e la sua fine.
Datemi un Leonard Cohen nell'aldilà | Così posso sospirare eternamente. (Nirvana)
La musica di Cohen sembrava arrivare da un paese dell'anima straniero. (Mark Abley)
Leonard Cohen, The Spice Box of Earth, McClelland & Stewart, Toronto.
Leonard Cohen, Il gioco favorito (The Favourite Game), traduzione di Anna Chiavatti e Francesca Valente, revisione di Amleto Lorenzini, Longanesi & C. Milano 1975.