pilota motociclistico francese Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Johann Zarco (1990 – vivente), pilota motociclistico francese.
Citazioni in ordine temporale.
Non sono come gli altri piloti. Come gli spagnoli, che crescono nelle scuole per motociclisti e corrono fin da bambini. Ho fatto molto più lentamente: passione, sacrificio, rigore.[1]
Essere popolare e incontrare i tifosi è bello, ma preferisco farlo di persona: parlare, però per davvero. Leggere i commenti su di me – che siano positivi o meno – finisce per disturbarmi. Ho bisogno di proteggermi. Anche se capisco che certe cose facciano parte del mio lavoro: ora c'è chi si occupa del mio profilo facebook e di tutte le cose – come si dice? – social. Avevo un telefonino molto semplice, poi un giorno me l'hanno rubato in spiaggia. Sono stato costretto a prendermi un iPhone, mi ci dovrò abituare: però dolcemente, come piace fare a me.[1]
[...] sono convinto che per andare in moto bisogna avere autocontrollo, conoscere i propri limiti. Chi è troppo agitato non è adatto a infilare il casco.[2]
[«Da piccolo sognavi di andare in pista?»] No, tutt'altro. Un giorno mia madre mi domanda cosa vorrei fare da grande: "Qual è il mestiere che fa guadagnare di più?" le chiedo. E lei: "Il presidente della Repubblica". "Allora farò quello" rispondo. [«Invece hai scoperto le moto»] A 9 anni e intorno ai 15 avevo le idee chiare: il mio futuro sarebbe stato nel paddock, altro che Eliseo.[2]
[...] non mi importa del denaro. Io ho un mutuo, vivo in Francia e non in un paese dove non pago tasse.[3]
[«[...] l'esperienza ti ha insegnato che in pista serve più follia o prudenza?»] Prudenza, senza dubbio. Ci pensano gli errori a creare problemi, che si tratti semplicemente di perdere posizioni o, purtroppo, cadere e magari danneggiare chi ti sta vicino. Prudenza è sinonimo di autocontrollo, conoscenza dei propri limiti. Bisogna cercare di superarli, però, i limiti, altrimenti non migliori.[4]
[«La tua qualità migliore di pilota?»] La sensibilità. Alle prime armi è un difetto perché ti blocca ma, quando hai padronanza dei tuoi mezzi, torna utile: capisci al volo i problemi, il feeling con la moto aumenta e lavori meglio nel box.[4]
Dall'intervista di Massimo Calandri a la Repubblica; citato in Cosimo Curatola, mowmag.com, 18 aprile 2021.
Quando sono arrivato in Ducati sentivo di entrare a far parte della storia del motociclismo, della storia delle corse. Lo slogan Ducati sulla passione per le corse è qualcosa che mi ha subito colpito...
Più veloce guidi, meno sforzo dovrai dedicare alla moto; tutto risulta più facile. [...] E quando arrivi al punto in cui tutto scorre, allora lì ti diverti davvero. Penso che questa sia la definizione di una moto da corsa: più veloce guidi, meno sensazione hai di dover qualcosa per essere veloce. Tutto esce attraverso il sentimento... Ma è più facile dirlo che farlo! È interessante, perché quando arrivi a quel punto ti chiedi "perché mi alleno così tanto, perché mi ammazzo in palestra tutti i giorni?" Perché tutto esce senza sforzo.
[Sulla scelta di non vaccinarsi durante la pandemia di COVID-19] Perché non mi fido delle persone che stanno dietro a tutto questo... No... non mi sento a mio agio. Non sappiamo cosa sia veramente. All'inizio avevamo una certa libertà di pensiero. Ci fu una discussione sul fatto che fossimo manipolati o meno. Ora è una cosa tipo, "Ascoltami e fa' quello che dico"... E non mi piace. Ma non giudico coloro che accettano il vaccino. Lo capisco. È molto più difficile andare controcorrente. Ho cercato di difendere il mio punto di vista l'anno scorso non usando la mascherina, ma sono stato avvertito dall'IRTA [International Road Racing Teams Association] che mi sarebbe stato vietato di correre se non avessi usato la mascherina... e ho dovuto usarla. Non sono un rivoluzionario perché se non corro non potrò pagare il mutuo sulla mia casa e così via. Quindi non ho altra scelta che restare in silenzio e andare avanti.
Ha un carattere molto speciale, in modo positivo. Gran lavoratore o qualcosa del genere. (Takaaki Nakagami)