Jean-Claude Carrère (1931 – 2021), sceneggiatore e scrittore francese.
A un certo punto, quando avevo 40 anni e tutto andava bene, di colpo ho realizzato che sarei morto stupido: non sapevo niente della teoria della relatività. Mi sono avvicinato agli astrofisici, mi sono messo a studiare, ho imparato e ho scritto dei libri.[1]
[Parlando di Umberto Eco] Ci ha uniti anche la bibliofilia, una volta Marcello Mastroianni ci invitò a cena a casa qui a Parigi e io e Umberto ci mettemmo a parlare per ore di libri antichi, alla fine sua moglie Anna Maria Tatò ci cacciò via. Continuammo la conversazione sul marciapiede, a notte fonda.[1]
Nella mia vita ho visto anche questo, un clown pericoloso che non sa niente diventare presidente degli Stati Uniti.[1]
Uno sceneggiatore deve essere pronto a lavorare anche in uno studio con dei colpi di martello e gente che grida ovunque. Se hai bisogno di silenzio e di concentrarti non puoi essere sceneggiatore.[1]
1 2 3 4 Da un'intervista rilasciata a Stefano Montefiori, Sono già morto una volta. Adesso scrivo,La Lettura, supplemento del Corriere della Sera, 26 febbraio 2017.