C'è più nell'uomo e la musica che nella matematica, ma la musica comprende tutto ciò che è nella matematica. Questa mi è servita a formulare meglio i miei pensieri e le mie intuizioni e a dominare i dati tecnici. I dati matematici in se stessi non possono esprimere qualcosa, ma possono essere utilizzati per esprimere, a condizione che l'artista discerna nel loro meccanismo una «teleologia», diciamo una «promessa» artistica.
Il y a plus dans l'homme et la musique que dans les mathématiques, mais la musique comprend tout ce qui est dans les mathématiques. Celles-ci m'ont servi à mieux formuler mes pensées et mes intuitions et à maîtriser les données techniques. Les données mathématiques en elles mêmes ne peuvent exprimer quelque chose, mais elles peuvent être utilisées pour exprimer, à condition que l'artiste discerne dans leur mécanisme une «téléologie», disons une «promesse» artistique.[1]
Fondamentalmente, il ruolo del musicista dev'essere la ricerca: per trovare risposte a fenomeni che non capiamo.[2]
↑ Citato in *(FR)Lucien Rebatet, Une histoire de la musique, Robert Laffont, Parigi, 1969, p. 642.
↑ Citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 308. ISBN 9788858022894