giornalista, medico e saggista italiana Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Franca Porciani (1949 – vivente), giornalista, medico e saggista italiana.
Giusto 35 anni fa vi fu il caso più clamoroso di errore diagnostico riguardante la malaria. "Normale influenza di stagione" avevano sentenziato i medici di Fausto Coppi. E nonostante il suo rapido peggioramento, a nessuno venne in mente la malaria, anche se si sapeva che il campione era appena rientrato da un safari in Africa. Una diagnosi giusta lo avrebbe salvato.[1]
In America, dove i malati oggi sono 30.000, la storia della Corea di Huntington iniziò nel Seicento da un unico portatore dell'anomalia che dal Nord Europa migrò nella regione del lago Maracaibo, in Venezuela. Ma la strana patologia, che comincia sui 35-40 anni con smorfie bizzarre del volto e con movimenti involontari che si trasformano poi in una danza incontrollata, negli Stati Uniti venne identificata soltanto nel 1872 da George Huntington. In Europa le persone colpite sono 20.000-25.000 (1 caso su 10.000); in Italia il «ballo di San Vito», questo il nome popolare della Corea, ne conta 4000, con altre 12.000 a rischio di sviluppare la malattia in età matura.[2]
Nel 1993 è stato identificato il gene alterato responsabile della malattia di Huntington e nel giro di pochi anni si è reso disponibile il test per averne la certezza (diagnostico), ma anche quello che fra i famigliari di una persona colpita, identifica chi ha ereditato l'anomalia (predittivo). In caso di positività, è in gioco tutto il futuro: la malattia inizia nell'età matura, ma in certi soggetti compare più tardi. Ci si può trovare a vivere con questa spada di Damocle sulla testa per tutta la vita. Ma quanti con un malato di Huntington in famiglia vogliono sapere se li aspetta un destino del genere?[2]
Nella maggior parte dei casi la trasmissione è dovuta alla puntura di una zanzara infetta, l'Anopheles, ma il contagio può avvenire anche con le trasfusioni di sangue e, nei tossicodipendenti, con lo scambio di siringhe. Per il neonato esiste la possibilità di una trasmissione dalla mamma nel corso della gravidanza, attraverso la placenta.[1]
Nelle aree dove la malaria è endemica, si può prenderla anche se il soggiorno è brevissimo. Basta transitare in un aeroporto, specie se la sosta avviene nelle ore serali e all'aperto. La malattia, poi, non compare dopo breve tempo: può manifestarsi dopo mesi dal momento dell'infezione, fino ad un anno ed oltre.[1]