Dall'intervista di Francesco Paolo Giordano, Undici nº 50, maggio-giugno 2023; citato in rivistaundici.com, 12 luglio 2023.
Quando giochi sempre, fai partite importanti, acquisisci fiducia e consapevolezza nei tuoi mezzi. Per me è stata una svolta, a livello mentale, a livello di prestazioni.
Non mi sento un giocatore unico, ma lavoro per esserlo.
Il mio ruolo è cambiato molto negli ultimi tempi. Prima i terzini erano visti come giocatori che si occupavano prevalentemente della fase difensiva, poi, soprattutto con il primo Guardiola a Barcellona, si sono diffusi i terzini di spinta, che accompagnano l'azione, oppure vengono a giocare dentro il campo. O magari vedi braccetti di una difesa a tre che giocano da mezzali... il modo di giocare è cambiato completamente.
Ci sono degli aspetti per cui i campionati esteri, probabilmente, sono migliori di quello italiano. I ritmi, per esempio. Quelli della Premier sono molto simili a quelli della Champions, ed è qualcosa che avverti tantissimo da giocatore. Ma alla fine si tratta di realtà diverse, con caratteristiche diverse, e non avrebbe senso portare qualcosa di un campionato come la Premier qui in Italia.
Quando non sono in ritiro, voglio godermi il tempo con la mia famiglia. La prima cosa a cui penso, quando mi sveglio la mattina, è come stanno i miei figli. E poi... cosa dovrò fare in allenamento. Ma cerco di vivere serenamente la mia professione... a parte quando c'è il derby.