attore e regista statunitense (1885–1957) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Erich von Stroheim (1885 – 1957), attore, regista e sceneggiatore austriaco.
Dicono che sono odioso e tratto i miei attori come se fossero cani, insomma pare io sia il tipico tedesco d'anteguerra. Ma so quello che faccio: è il mio metodo. Devo spazzar via la crosta di una falsa tecnica, e portare alla luce il vero sentimento, che è come un seme nascosto sotto la grazia superficiale di una ragazza. Li guardo duramente: mai in vita loro si sono sentiti trattare con tanta asprezza, li investo, li schiaccio col sarcasmo, le male parole, il disprezzo, e hanno tutti voglia di andarsene. È allora che arrivo al fondo del loro animo e lo guido verso la sua naturale espressione. (citato in Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood, Il Saggiatore, 1964)
La pazienza di Renoir era straordinaria; egli ha una personalità d'eccezione e molto «charme». La sua cortesia verso tutti mi parve tanto più sorprendente in quanto mentre lavoro io non sono mai riuscito a dire tre parole, in qualsiasi lingua, senza intercalare un'imprecazione. (citato in Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood, Il Saggiatore, 1964)
Non ho mai accettato compromessi... né in alcun caso ho ceduto al conformismo o alla moda... né mi sono lasciato attrarre dalle lusinghe del denaro... Ho sempre detto ciò che ritenevo fosse vero... Piacesse o non piacesse alla gente... Era in ogni caso la verità... come io la vedevo... E questa lucida consapevolezza è la mia ricompensa... (citato in Noble 1964, premessa)
Non sono io che torno al cinema, è il cinema che torna a me! (citato in Noble 1964, introduzione)
Prima che Marthe Richard fosse finito, mi venne offerta un'altra parte, una parte minore in La Grande Illusion. Mi parve cosa troppo modesta, e dapprima rifiutai. Ma poiché il regista era Jean Renoir, che a quel tempo non conoscevo personalmente ma del cui nome e della sua opera avevo il più alto concetto, decisi di riconsiderare la proposta, e, finalmente, di accettarla. Il produttore e il regista mi permisero di scrivere personalmente la mia parte. Fu la prima volta che un regista nel cui film dovevo recitare, accettò con entusiasmo tutti i suggerimenti che umilmente gli sottoposi. Non ho mai incontrato un regista più comprensivo, più intelligente, e più dotato di Jean Renoir. (citato in Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood, Il Saggiatore, 1964)
Quando cominciai a dirigere film lavoravo giorno e notte, senza mangiare, talvolta senza dormire, fino a descrivere i mutamenti di espressione delle comparse. (citato in Noble 1964, introduzione)
Renoir riuscì a vincere ogni difficoltà; ma nonostante la grande ammirazione che nutro per i suoi metodi non posso certo sperare di emulare il suo contegno. Renoir è un regista perfetto. Mi piacerebbe recitare in un altro dei suoi film. (citato in Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood, Il Saggiatore, 1964)
C'è chi nasce per recitare: gente che ha la passione per il teatro nel sangue, e si applica per tutta la vita a perfezionare la propria arte, raggiungendo talvolta la grandezza. Altri iniziano a recitare per puro caso, dopo anni di ricerca di un mezzo per esprimere la propria personalità, anche fra questi qualcuno raggiunge la grandezza. Stroheim appartiene alla seconda categoria. (Peter Noble)
Il cinema non ha dato molti grandi uomini. Abbiamo avuto molti grandi attori e supercantanti cinematografici, ma mai grandi uomini di cinema. Quelli che i pubblicisti definiscono tanto sovente «grandi», sono in generale creature sofferenti di gigantismo da nani. Ma Erich von Stroheim è fuori discussione, egli è essenzialmente un uomo di cinema ed è essenzialmente grande. (Oswell Blakeston)
La filosofia di Stroheim è semplice. Nei titoli di testa della Chiave del Diavolo, il regista riprodusse questa citazione dal filosofo americano Elbert Hubbard: «È meno vergognoso essere ingannati che essere sospettosi», e, nei suoi film, il carattere dei mariti sospettosi è sempre stato molto meno simpatico di quello delle mogli fedifraghe. (Peter Noble)
Quando Eisenstein si recò a Hollywood e gli venne domandato che cosa ammirasse di più del cinema americano, rispose senza esitare: «Chaplin, Stroheim e Walt Disney.» Al suo incontro con Stroheim, il grande regista sovietico affermò: «Noi mostriamo Rapacità[Greed film diretto da Stroheim] a tutti i nostri giovani registi, sceneggiatori e tecnici, come esempio di quanto c'è di meglio nel cinema!» (Peter Noble)
Stroheim insegnò agli americani come si fa all'amore. (Oswell Blakeston)
Peter Noble, Fuggiasco da Hollywood (Hollywood Scapegoat), traduzione di Marco Forti, Il Saggiatore, Milano 1964.