quartiere di Genova Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
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Citazioni sul Carmine, quartiere di Genova.
Il Carmine era una parrocchia difficile, anche perché è proprio collocata tra il centro storico e Castelletto. Difficile e povera. Ogni anno giungevano in questa zona 100-150 nuclei famigliari, a occupare appartamenti minuscoli e fatiscenti: le abitazioni erano a volte impraticabili, quasi inabitabili. Il mercato rionale era indecente. Tra i giovani c'era molta disoccupazione. (Andrea Gallo)
La zona del Carmine è un angolo affascinante della città con le sue case arroccate alle vecchie mura. È un pezzo di centro storico isolato che è rimasto più tradizionalmente nostro, immutato oltre che nell'aspetto anche nelle persone. Giuggiola, l'Olivella, nomi della sua epoca pastorale sono ancora presenti con la loro anima. Salita Carbonara va su con i suoi ciotoli verso la porta che non c'è più e salita San Bernardino era una creusa che saliva per crinali fino alla vetta del monte. (Vito Elio Petrucci)
Erano forse dieci anni che non tornavo in piazza del Carmine, il rione della città vecchia da cui partono le crose che montano verso i quartieri signorili di Carbonara e Castelletto. Come un'insanabile ferita di coltello l'arteria trafficata di via Bensa lo taglia fuori dagli illustri itinerari del Borgo – via Lomellini, via Cairoli e la blasonata Strada Nuova – conferendo alle sue case colorate raccolte intorno al mercato l'aspetto di un presepe dove si respira aria di paese. Il presepe abborracciato del parente povero di famiglia.
Forse per uno scherzo della geografia e del destino, che ne hanno fatto l'ultima propaggine della città vecchia – dove finiscono i carruggi e cominciano le crose che salgono verso Carbonara e Castelletto – per una ragione o per l'altra dal Carmine finivo sempre per passare. Un quartiere con la stessa anima e la stessa pelle degli altri rioni popolari del centro storico, ma segnato da questa prossimità alle alture e ai palazzi signorili che affacciano sulle strade alberate della circonvallazione a monte.
Per i figli della borghesia genovese quest'angolo della città vecchia è sempre stato un luogo di transito dove sostare nel corso di vere o presunte giovinezze, ora atteggiandosi a single impenitenti ora per sperimentare convivenze senza paracadute, in attesa di sistemarsi in via definitiva nei quartieri bene di Castelletto, Albaro o del Levante. E ha sempre finito per evocare quel tanto di follia e trasgressione connaturate alla gioventù, la tempesta prima della quiete, senza le quali la maturità arriva monca e gravida dei pericoli celati nelle cose che potevano essere e non sono state.