pittore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Carlo Crivelli (1430? – 1495), pittore italiano.
Con lo Schiavone[1] il Crivelli ha grandi attinenze, sebbene non proprio nelle primissime opere. L'intelletto superiore, l'individualità potente che non permette di mutare le forme già fisse, il maggiore ardimento di grandi composizioni, e infine – sebbene in poca parte – la correttezza del disegno, pongono Carlo Crivelli a un grado ben più alto, e lo fan definire uno Schiavone d'ingegno. (Lionello Venturi)
Gli smalti meravigliosi del colore, la timidezza e la cura dei particolari festanti, come gemme profuse a piene mani, formano i pregi e segnano l'individualità di Carlo Crivelli, che certo mirò all'arte di Antonio da Negroponte[2], e più agli scopi della riforma squarcionesca. Si può anzi affermare che egli compie le finalità padovane proprie del ramo che, partito da Squarcione[3], per mezzo di Gregorio Schiavone porta l'arte a una riproduzione del vero rivestito di corazze metalliche dai più arditi colori. (Lionello Venturi)
Quasi contemporaneo del Bellini fu Carlo Crivelli (nato tra il 1430 e il 1440 e morto dopo il 1494), lo strano pittore del pianto e del dolore. Egli dipinse di preferenza la Pietà e mise nell'espressione delle sue figure un sentimento quasi convulso di angoscia. Usava firmare i suoi dipinti: Karolus Chrivellus venetus, oppure Opus Caroli Crivelli veneti. La forma nei dipinti del Crivelli è ancora un po' dura e rigida, né possiede la grazia del Bellini; egli è un primitivo, ma un primitivo di una rara e strana e squisita originalità. (Evelyn Franceschi Marini)
↑ Giorgio Chiulinovich, detto Giorgio Schiavone (tra il 1433 e il 1436–1504), pittore italiano di origine dalmata (schiavone).
↑ Pittore italiano di origine greca del XV secolo.
↑ Francesco Squarcione (1397-1468), pittore e collezionista d'arte italiano.