Intervista di Silvia Fumarola, repubblica.it, 3 maggio 2019.
Il Sanremo del 2010? Sì, è stato un successo ma so che molti cantanti non sono voluti venire proprio perché lo presentavo io, perché ero troppo pop, "sapevo troppo di sugo".
Pippo mi disse: Antonella, inizia facile. Non complicare, non dire troppe cose. L'ho fatto anche all'Arena di Verona, ho detto: "Scatenate l'inferno".
Io sono orgogliosamente provinciale, so cosa vuol dire nascere in un piccolo centro, conquistare il mondo e poi tornare indietro.
Quando ero a Mediaset dissi a Giorgio Gori: facciamo un programma di cucina. Mi rispose: Non funzionerà mai. Per la legge del contrappasso ora ha la cognata che impazza. Se l'avessi fatto a Mediaset ora avrei comprato mezza Roma.
Ho una passione quasi sessuale per il cibo [...] per me quelli che non amano il cibo fanno male anche tutto il resto.
La notorietà è bella. Non ha senso mettersi la parrucca e gli occhiali neri. La mia amica Laura Pausini mi dice che per andare a fare shopping si mette la parrucca e non la riconoscono, finché non parla. A me non dà fastidio se la gente mi ferma, ma mia figlia Maelle protesta. "Fai come Laura", mi dice.