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Citazioni sull'Antartide.
Il lettore potrà in tal modo rendersi conto del perché l'Antartide venga considerato il più grande laboratorio del mondo, una specie di osservatorio privilegiato e indispensabile per la comunità scientifica internazionale che, nel più aperto spirito di cooperazione, solo qui può trovare alcune valide risposte a quei grandi problemi dal cambiamento del clima all'assottigliamento dello strato protettivo di ozono nell'alta atmosfera, che minacciano il futuro del pianeta. (Umberto Colombo)
– Ehi, ehi, ehi! Torna qua, aspetta un attimo! Che cosa state facendo, ragazzi? – Un tunnel per l'Antartide! – Antarti-che? – Sai tenere un segreto, amico bicromatico? Hai mai visto dei pinguini passeggiare per le strade di New York City? Certo che no. Non è il nostro posto, questo, non è il nostro habitat. Questa è una specie di pazzesca trappola infernale! Noi ce ne andiamo negli spazi sterminati dell'Antartide: nella natura! (Madagascar)
La vita nell'Antartico è una lotta continua. Questi leoni marini sopravvivono mangiando gli avanzi delle varie troupe tv che appestano il continente. (I Simpson)
Esplorare l'Antartide è come esplorare lo spazio. Entri nel vuoto: migliaia di chilometri senza persone, senza animali, senza vegetazione. Sei isolato in un continente vasto e vuoto: claustrofobia e agorafobia contemporaneamente, come due persone in un letto.
Il ghiaccio è dappertutto, in ogni cosa, si estende ovunque, è un vuoto sconfinato di biancore alieno e geometrico rigore. L'Antartide è il continente più alto, più ventoso e più freddo. La sua topografia e le sue dinamiche sono le più semplici della Terra, la natura tende al semplice. Gli iceberg sono un microcosmo dell'Antartide, sono un frammento che si stacca dal continente, sono sia materia che simbolo.
L'Antartide: tredici milioni e ottocentomila chilometri quadrati di ghiaccio. Un continente di ghiaccio. Un posto dove nessun uomo è arrivato prima del ventesimo secolo.
La banchisa di ghiaccio può essere profonda quattro chilometri, si può trovare ghiaccio vecchio di mezzo milione di anni. L'aria intrappolata all'interno racchiude il clima del periodo in cui il ghiaccio si è formato. L'Antartide è la memoria del pianeta, la memoria di un periodo antecedente alla razza umana.
Quando voli sopra il continente vedi il viaggio nel ghiaccio a ritroso: il mare, l'iceberg, il mare di ghiaccio, le montagne di ghiaccio e il Bach.[1] Ogni anno il ghiaccio si allontana lentamente dal continente verso il mare, nel quale alla fine si dissolve.
Con la mia traversata ero arrivato a misurare gli alti e i bassi della vita in una scala da uno a dieci. In Antartide avevo sperimentato l'intero spettro: molti giorni di valore "uno", da solo e pieno di paura, piangendo nella tenda ammaliato dalla tentazione di mollare tutto. Ma uscendo dalla mia zona di sicurezza, osando sognare oltre ciò che la maggior parte delle persone riteneva possibile, ero arrivato a questo momento. A questo flusso interiore. A questo "dieci". E ci ero arrivato non nonostante gli "uno", ma grazie a loro. L'Antartide mi ha insegnato che la vita consiste non nel trascorrere la maggior parte del nostro tempo sul "cinque", nella zona del comodo compiacimento, protetti dalla paura, dalla perdita e dal dolore, ma, piuttosto, nell'avere il coraggio di abbracciare l'intero spettro, l'arazzo formato da tutti gli "uno" e i "dieci" e i momenti mediocri nel mezzo. È la chiave per sbloccare il proprio potenziale e vivere pienamente.
L'Antartide mi appariva come una storia ancora da raccontare. L'immenso continente che emerge dal mare con i suoi infiniti banchi di pesci, le sue colonie di pinguini e i suoi branchi di orche, è un luogo senza città, senza residenti, persino senza animali. A popolarlo ci sono solo le stazioni di ricerca scientifica. È l'unico continente a non aver mai vissuto una guerra. Sulle carte geografiche spesso non compare nemmeno, uno spazio vuoto in un mondo perlopiù ricolmo.
L'eliminazione della mia playlist musicale era stata una scelta, un impegno ponderato. Lavorando ai dettagli del progetto con Jenna, avevo deciso che il profondo silenzio del luogo più vuoto del mondo era un dono a cui non avrei dovuto sottrarmi riempiendolo di suoni. La musica può essere una grande distrazione in una lunga corsa o durante un lungo viaggio in auto, ma l'Antartide è il più grande serbatoio di deprivazione sensoriale del mondo, una tela intatta in attesa di essere riempita con pensieri scarabocchiati, magari ispirazioni, ed ero determinato ad affrontare quella tela e vedere dove mi avrebbe portato. Non volevo nulla che potesse inibire, o mettere a tacere, quello che sembrava il dono più caratteristico dell'Antartide.
Nulla della vita moderna o della tecnologia ha cambiato la seguente verità fondamentale: le spedizioni si possono effettuare solo quando l'Antartide lo permette.