scrittore tedesco Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Anselm Grün, (1945 – vivente), religioso cattolico e scrittore tedesco.
Anche l'elaborazione del lutto è come la nascita di nuova vita in te. È piena di sofferenze e di timori. Spesso è buia come il percorso del parto. Sembra volerci afferrare alla gola. È una strada stretta e tormentosa. Ma, una volta che l'abbiamo percorsa sino in fondo, il nostro cuore si allarga e vediamo una nuova luce che ci illumina. Ci sentiamo liberi, come rinati.
Anche se ti fa paura, non ignorare l'abisso del tuo dolore.
Lascia che il tuo lutto si prenda tutto il tempo necessario. Non c'è una norma che preveda quanto tempo deve durare.
Quando pensi alla persona morta, con la quale hai vissuto per anni, i tuoi pensieri non devono essere rivolti soltanto al passato. Chiedi anche alla persona defunta che cosa vorrebbe dirti oggi, pregala di indirizzarti verso ciò che è veramente importante per la tua vita.
Attraverso la Parola entriamo in contatto con il polo positivo che è in noi.
Empatia significa comprendere immedesimandosi nell'altro e dedicandosi a lui con calore.
I pensieri negativi non sono cattivi. Hanno sempre un senso. Spesso ci fanno notare che abbiamo trascurato un impulso interiore.
Il mite non giudica il peccatore, ma lo consola e lo rinfranca. Poiché conosce le sofferenze e i problemi del discepolo, li prende su di sé e soffre con lui.
L'arte del padre spirituale sta nel riconoscere qual è il cammino giusto per il singolo, se deve scacciare i pensieri o occuparsene andando fino in fondo.
L'odio come impulso non è cattivo, vuole costringerci a liberarci dell'altro e a crearci uno spazio nostro, nel quale possiamo vivere.
La rabbia che si manifesta ci mostra che non eravamo in sintonia con la nostra sensibilità più profonda. Quindi non dobbiamo reprimere la rabbia, bensì parlare con essa.
Per alcuni pensieri è meglio non ammetterli, bensì allontanarli subito.
Se qualcuno si risente subito per i rimproveri, dimostra che ha più a cuore la propria reputazione che Dio, che utilizza la propria devozione per accrescere la propria autostima.
Il riconoscimento dei propri peccati è autentico soltanto quando l'uomo ne soffre.
L'orante non è semplicemente una persona devota; attraverso la preghiera diviene una persona più matura, più sana, più saggia, più integra.
La preghiera non è un mezzo che l'uomo può utilizzare per il proprio interesse o per curiosità, per conoscere se stesso.
La tristezza paralizza o distrugge. Il dolore feconda e rende vivi.
Nella preghiera per gli altri ci passa la voglia di dare tutta la colpa all'altro, anzi, ci renderemo sempre più conto che i colpevoli siamo noi se l'altro si comporta in modo tale che tutti lo scansano e lo giudicano.
I fanatici ed i fondamentalisti, però, non si accorgono affatto di avere, in fondo, paura del diavolo nella propria anima. La loro sicurezza fondamentalista è acquistata a prezzo dell'insicurezza nella loro anima. Invece di prendere in considerazione il proprio lato d'ombra- insicurezza, aggressività, dubbi, paura-, proiettano i lati d'ombra sugli altri e qui li combattono. La strada dell'umiltà, quella di guardare se stessi in tutta la propria verità, può guarire le ferite del fanatismo e del fondamentalismo. Ma c'è bisogno di coraggio per affrontare umilmente la propria verità. (p.30)
Il messia che ci porta la salvezza è al tempo stesso anche immagine della nostra vita: proprio nelle situazioni in cui qualcosa dentro di noi viene reciso, dalla radice può spuntare qualcosa di nuovo. Per questo è di fondamentale importanza lasciare le radici nel terreno e proteggerle. In esse si cela la promessa che anche in noi può sempre germogliare qualcosa di nuovo. (p.12)
Le persone a cui siamo debitori di radici profonde non sono sempre state figure perfette. Anche persone affrante, distrutte, ci hanno aperto il cuore, donandoci qualcosa in grado di nutrire le nostre radici. Per questo è importante dimostrare loro rispetto profondo. Solo se diamo prova di questo rispetto possiamo penetrarne la vita e il messaggio che essa ci trasmette.
Anche se esteriormente la loro vita è stata un fallimento, il messaggio che ci hanno lasciato è importantissimo. Non sta a noi giudicarle. Con molta umiltà dobbiamo prestare ascolto al messaggio che ci trasmetttono. Poi possiamo vivere la nostra vita, cercando di sviluppare al meglio tutto ciò che Dio ci ha donato. ( p. 40)
Anselm Grün, Arrivederci in cielo, traduzione dal tedesco di Maria Assunta Sozzi Manci, Queriniana, 2001.
Anselm Grün, L'accompagnamento spirituale. Nei Padri del deserto, traduzione dal tedesco di Giuliana Lupi, Paoline, 2005.
Anselm Grün, Preghiera e conoscenza di sé. Per incontrare Dio, traduzione dal tedesco di Giuliana Lupi, Paoline, 2007.
Anselm Grün, Riconciliarsi con Dio, traduzione dal tedesco di Anna Bologna, Queriniana, 2013.
Anselm Grün, Tu sei prezioso per me, traduzione dal tedesco di Paola Florioli, Gribaudi, 2016.