Loading AI tools
storico e scrittore italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Alessandro Barbero (1959 – vivente), storico e scrittore italiano.
Citazioni in ordine temporale.
Intervista di David Crescenzi, tusciaweb.eu, novembre 2017.
Dalla conferenza al Festival della Comunicazione, Camogli, 2018; video disponibile su youtube.com.
Intervista di Daniela Ranieri, ilfattoquotidiano.it, 23 gennaio 2020.
Da Propaganda Live, LA7, 12 febbraio 2021; video disponibile su la7.it.
L'anno 1848 finirà presto. Le foglie degli aceri sono morte, e il vento che le spazza via odora già di neve. Ho settantotto anni, che sono una bella età anche in questo secolo di progresso, e credo che anch'io finirò presto. Può darsi che l'elettricità, il vapore e la strada ferrata permettano un giorno agli uomini di vivere più a lungo, ma mi sembra più probabile il contrario, nonostante le chiacchiere dei giornalisti; ad ogni modo, io non lo saprò mai. La gotta ha preso possesso del mio piede sinistro, e sta scavandosi la via verso l'alto, sicché un giorno o l'altro arriverà a bussare al cuore; non lo rimpiango, perché penso a tutto il roast-beef che ho mangiato, a tutto il Bordeaux che ho bevuto, e credo che ne sia valsa la pena, ma non posso nascondermi che sarò fortunato se arriverò a vedere un altro autunno.
È il luglio del 799, e il re dei Franchi, Carlo, è accampato a Paderborn, nel cuore della Sassonia conquistata. C'è gran traffico di muratori e falegnami, convogli di carri carichi di mattoni e calcina giungono ogni giorno lungo le piste di terra battuta, altri materiali arrivano per via d'acqua, risalendo i fiumi su chiatte e barconi: in mezzo alle foreste e alle paludi il re sta costruendo una nuova città, che sarà l'avamposto della Cristianità in mezzo ai pagani da poco convertiti, con un palazzo e una basilica capaci di rivaleggiare con quelli di Aquisgrana.
C'era stato il sole per tutto il giorno, ma adesso il vento dalla laguna si era rinfrescato e il cielo su Venezia cominciava a intorbidire. Matteo, ritto sul ponteggio principale del palazzo in costruzione, si asciugò il sudore con la manica fradicia della camicia, per l'ennesima volta: d'estate le giornate di lavoro cominciavano presto e non finivano mai. Guardò il sole per valutare quanto mancava al tramonto; nessuna chiesa aveva ancora suonato il vespro, nemmeno quella dei Frari che da un po' di tempo, per chissà quale mania del campanaro, lo suonava sempre prima delle altre.
Il nano procedeva cautamente, puntando davanti a sé il bastone da passeggio, come se sperasse di tenere a distanza l'acciottolato. Ci voleva poco per inciamparci, del resto: la ripida stradina di periferia scendeva a precipizio verso la place Blanche, e alzando gli occhi da terra ci si smarriva subito nel candore ovattato d'un cielo invernale, striato dal fumo dei camini. Poco sicuro delle proprie gambe, il nano cercava di tenersi accostato alle case, ma senza sfiorarle, per non sporcarsi; perché erano assai sudicie.
Quando si atterra a Mosca col buio, mentre l'aeroplano vira lentamente sulla città in attesa che trasmettano il segnale di via libera, è facile che l'occhio incontri dal finestrino il grattacielo dell'Università, sui Monti dei Passeri. Le luci sono accese dietro innumerevoli finestre, fioche, è vero, ma nella notte brillano; e sulla guglia più alta brucia ancora la stella rossa, come una volta. Per adesso il grattacielo sta lì può anche darsi che un giorno lo facciano saltare con la dinamite, e al suo posto scavino, chissà, una piscina, ma non mi pare che se ne sia ancora parlato seriamente, e del resto sarebbe un peccato.
Tames Square stamattina è deserta. Le strade sono ricoperte di cartacce e coriandoli, palloncini afflosciati, cicche di sigarette e vetri rotti. Ogni tanto passa un taxi vuoto o una macchina della polizia, a passo d'uomo; ma non c'è niente da controllare, a quest'ora stanno dormendo tutti e il loro fiato sa di alcol. Secondo la televisione, ieri sera c'era un milione di persone a festeggiare il Capodanno, e io ero uno di loro. [...] Nessuno mi riconosceva per quello che ero.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.