(sostantivo) uso sostantivato del verbo, vedi sotto
(verbo) dal latinopossum, attraverso un intermedio medievale*potere, attraverso il quale il verbo irregolare del latino classico (derivato di sum, e coniugato seguendo il suo modello di flessione) si standardizzò come un irregolare di terza coniugazione (divenuto poi di seconda coniugazione in italiano)
«ringraziate con gioia il padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. E' lui che che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
»
«Gli uomini invocano la salute dagli dèi con le preghiere, e non sanno ch'essa è in loro potere; ma siccome per intemperanza operano contro di essa, sono essi stessi che tradiscono la propria salute a causa delle passioni
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«Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.„
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(verbo) avere la forza, essere capace, essere in grado, avere la capacità, disporre dei mezzi, disporre della facoltà, essere in grado, reggere, riuscire a, sopportare
avere facoltà, essere autorizzato, essere lecito, essere possibile, essere probabile
smania di potere: cercare di essere inutilmente amato o osannato, tentare di avere grandi ricchezze pressoché immeritate, egocentrismo che porta a desiderare una percezione di sé oltre la normalità ed usufruire di una sorta di gruppo di leggi al di là della legge