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album dei Wilco del 2002 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Yankee Hotel Foxtrot è il quarto album della band alternative rock di Chicago dei Wilco, pubblicato nel 2002 per la Nonesuch Records[1].
Yankee Hotel Foxtrot album in studio | |
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Artista | Wilco |
Pubblicazione | 23 aprile 2002 |
Durata | 51:51 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Rock alternativo Rock sperimentale |
Etichetta | Nonesuch |
Produttore | Jim O'Rourke, Wilco |
Registrazione | fine 2000 - inizio 2001, Chicago (The Loft) |
Wilco - cronologia | |
Completato nel 2001, vede la sua data di uscita rimandata a causa del rifiuto della Reprise, loro etichetta dell'epoca, di distribuirlo: il gruppo (prima di rompere il contratto per passare alla Nonesuch, che lo pubblicherà l'anno dopo) decide così di divulgare l'album gratuitamente sul suo sito.[2][3] Inciso sotto la supervisione di Jim O'Rourke (anche musicista in studio), Yankee Hotel Foxtrot è stato un successo sia di critica che commerciale, e rimane tuttora l'album più venduto degli Wilco, con oltre 500 000 copie nei soli Stati Uniti[4]. È stato il primo album di Wilco con il batterista Glenn Kotche e l'ultimo con il multi-strumentista Jay Bennett (morirà nel 2009 per un'overdose accidentale di ansiolitici[5]).
L'album prende il nome da un campionamento inserito sulla coda del brano Poor Places e tratto dalla traccia Phonetic Alphabet – NATO presente su una raccolta dal titolo: The Conet Project. Nel sample in questione, una voce registrata da una numbers station ripete in sequenza appunto le parole yankee hotel foxtrot,[6][7] cioè i codici convenzionali per le lettere Y H F nell'Alfabeto fonetico NATO. La Irdial-Discs, etichetta indipendente titolare del copyright su The Conet Project e quindi sul frammento audio, intentò ai Wilco una causa che fu appianata mediante una conciliazione extragiudiziale.[8]
Yankee Hotel Foxtrot è stato molto apprezzato dalla critica, tanto che la nota rivista Rolling Stone lo ha posizionato al terzo posto nella classifica dei 100 migliori album del decennio[9] e quattrocentonovantatreesimo in quella dei 500 migliori dischi di sempre[10]. Anche la copertina dell'album, un'elaborazione grafica del complesso urbano di Marina City a Chicago, è diventata un cult.[11]
Testi di Jeff Tweedy, musiche di Jeff Tweedy e Jay Bennett tranne dove indicato.
Wilco
Musicisti aggiunti
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