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Il Wu wei (cinese: 無爲; cinese tradizionale e giapponese: 無為; cinese semplificato: 无为; pinyin: wú wéi; coreano: 무위; vietnamita: Vô vi) è un importante precetto del Taoismo che riguarda la consapevolezza del quando agire e del quando non agire. Wu può essere tradotto come non avere; wei con azione. Il significato letterale è quindi senza azione o meglio non azione. È parte fondamentale della regola wei wu wei (azione senza azione, agire senza sforzo).[1] Lo scopo del wu wei è il mantenimento di un perfetto equilibrio, o armonia con il Tao, e quindi con la natura.[2]

Disambiguazione – Se stai cercando la città cinese, vedi Wuwei.
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Il Taijitu, uno dei principali simboli del Taoismo.
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Origini

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Wu wei scritto in cinese tradizionale.

Nei primi testi taoisti, wu wei è spesso associato con l'acqua: anche se l'acqua è leggera e debole, essa ha la capacità di erodere lentamente la roccia[3], in mandarino 水滴石穿, antico proverbio cinese tratto dal libro degli Han, di cui, tale insegnamento è stato tramandato dallo scrittore Mei Sheng 枚乘[4], equivalente della locuzione latina gutta cavat lapidem, letteralmente "la goccia perfora la pietra". L'acqua è compatta e rimane sempre uguale a sé stessa, a differenza del legno, la pietra o qualsiasi altro materiale che può essere suddiviso in pezzi.[3] Essa può tuttavia riempire qualsiasi contenitore, assumere qualsiasi forma, andare dovunque, anche nei buchi più piccoli.[3]

«Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l'acqua. Niente ostacoli – essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell'acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.»

Quando si suddivide in tante gocce, l'acqua ha ancora la capacità di riunirsi.[3]

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Pratica

L'obiettivo del Wu Wei è quello di mantenere gli esseri umani in armonia con la natura, affinché il mondo segua la sua naturale evoluzione. Per fare questo non si deve ambire ad azioni troppo grandi o complesse. Queste azioni, se irrealizzabili, saranno solamente causa di sofferenza e sentimenti negativi. Applicando il wu wei invece si è consapevoli di dover fare scelte razionali nella propria vita, procedendo a piccoli passi.[1] Quando una persona coltiva le leggi del Tao, aumenta il proprio stato di armonia con la natura, e, come afferma il filosofo taoista Zhuāngzǐ, raggiunge lo stato di Ming, o chiarezza. È allo stato di Ming che deve applicare il wu wei, agendo solo quando deve agire, in modo da non sconvolgere gli equilibri del Tao.[2][6]

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Note

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Bibliografia

Collegamenti esterni

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