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produttore cinematografico ungherese (1879-1952) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
William Fox, nato Vilmos Fried (in ungherese Fried Vilmos)[1] (Tolcsva, 1º gennaio 1879 – New York, 8 maggio 1952), è stato un produttore cinematografico ungherese naturalizzato statunitense, che si è firmato anche con i nomi di W.M. Fox o Wm. Fox.
Nato in Ungheria nel 1879, all'epoca dell'Impero austro-ungarico, la sua famiglia emigrò negli Stati Uniti quando il piccolo Vilmos aveva appena 9 mesi. Il nome Fox è la traduzione inglese di Fuchs (volpe), il cognome materno. Cominciò a lavorare a 8 anni. Nel 1900, fondò una ditta tessile che vendette nel 1904 per acquistare il suo primo nickelodeon. Nel 1915 fondò la Fox Film Corporation.
Nel 1916, lavorò a Edendale, negli studios della Selig Polyscope, dove girò alcuni film con Theda Bara e Tom Mix. Acquistò 61 m² di terreno, aprendo i suoi Fox Studios.
Nel 1925-1926, Fox acquisì per gli USA i diritti del lavoro di Freeman Harrison Owens, il sistema Tri-Ergon, inventato nella Repubblica di Weimar (attuale Germania) e impiegato per sonorizzare Aurora, il film di Friedrich Wilhelm Murnau del 1927. Il sistema prese il nome di Movietone e, al pari del RCA Photophone, diventò il principale competitore sul mercato del Vitaphone, adottato per primo dalla Warner Bros. Dal 1928 al 1963, il Fox Movietone fu adottato dai maggiori cinegiornali degli Stati Uniti quali The March of Time (1935–1951) e l'Universal Newsreel (1929–1967).
Nel 1927, Marcus Loew, capo della MGM, lo studio rivale, morì e il controllo dello studio passò al suo storico associato, Nicholas Schenck. Fox vi vide l'opportunità di espandere il proprio impero e, nel 1929, approfittando dell'assenza di Schenck, entrò nella MGM comperando le quote della famiglia Loew. Alla MGM, i capi dello studio Louis B. Mayer e Irving Thalberg cercarono di correre ai ripari: Mayer usò i suoi potenti legami politici per persuadere il Dipartimento di Giustizia che il rivale aveva violato la legge federale antitrust.
Fox, intanto, restò vittima di un grave incidente stradale. Mentre si trovava in ospedale - siamo nel 1929 - crollò la Borsa di Wall Street. Il crack del mercato azionario azzerò praticamente le sue finanze, tanto che il produttore non riuscì a portare a compimento la tanto ambita fusione Loews-Fox pur disponendo del beneplacito del Dipartimento di Giustizia.
Nel 1930, Fox perse il controllo della sua compagnia: la combinazione che si produsse a causa dell'incidente che gli procurò gravi lesioni, il crollo di Wall Street e l'azione antitrust del governo, lo portò a una lunga lotta che durò sette anni per cercare di evitare la bancarotta.
Nel 1936, nel corso del processo per il fallimento della sua azienda, Fox cercò di corrompere il giudice John Darren Davis. Accusato di spergiuro e di tentativo di corruzione, William Fox scontò sei mesi di carcere per poi ritirarsi dal mondo del cinema.
Morì nel 1952 a New York, all'età di 73 anni. Fu sepolto al Salem Fields Cemetery di Brooklyn. Nessun produttore di Hollywood partecipò al suo funerale.
Fox supervisionò personalmente la costruzione di molte sale cinematografiche, i Fox Theatres, in varie città degli Stati Uniti tra cui Atlanta, Detroit, Oakland, California, San Francisco e San Diego.
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