Wang Fuzhi
filosofo cinese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Wang Fuzhi[1] (王夫之S, Wáng FūzhīP, Wang Fu-chihW; Hengyang, 7 ottobre 1619 – 18 febbraio 1692) è stato un filosofo cinese della dinastia Ming.
Nel 1642 superò gli esami di servizio civile a livello provinciale. Due anni dopo, con la caduta della dinastia Ming, partecipò alla lotta di resistenza antimanciuriana.[2]
Nel 1651 si ritirò nelle montagne dello Hunan, dove si dedicò agli studi. Eminente neoconfuciano ed eclettico, gli si attribuiscono circa 100 opere, di cui solo 70 sono sopravvissute. I suoi scritti, che comprendono commenti filosofici, antologie poetiche e scritti storico-sociali, vennero pubblicati per la prima volta a partire dalla metà del XIX secolo.[2]
La Repubblica Popolare Cinese lo considera un "proto-materialista" e un "proto-nazionalista". Wang Fuzhi sviluppò ulteriormente la cosmogonia di Zhang Zai e postulò il primato della "sostanza cosmica" (qi) sul "principio" (li). Si occupò di cosmologia evoluzionista e filosofia della storia.[2]
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