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storico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Walter Barberis (Torino, 27 dicembre 1950) è uno storico e editore italiano, presidente della Giulio Einaudi Editore a partire dal 2014.
Formatosi a Torino, ha avuto al Liceo Gioberti insegnanti che ne hanno orientato gli studi futuri: Giuliana Fiorentino Tedeschi, Lidia De Federicis, Albino Galvano[1].
Su incoraggiamento di Giulio Bollati, ha dunque seguito i corsi universitari di Corrado Vivanti, con il quale si è laureato. Assunto dalla Casa editrice Einaudi il 7 gennaio del 1975 come redattore della Storia d’Italia, ha poi continuato un doppio percorso nel lavoro editoriale e nel mondo degli studi.
Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, ha curato i libri di storia, divenendo poi responsabile della intera saggistica e delle Grandi Opere di Einaudi (1988-1997).
Contemporaneamente, ha conseguito a Parigi, presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, il D.E.A. (Diplome d’Études Approfondies) sotto la direzione di Jacques Le Goff (1983) e quindi il Doctorat sotto la direzione di Ruggiero Romano (1988).
Nel 1994 ha vinto il concorso per la cattedra di Storia moderna[2], prendendo dapprima servizio all’Università del Piemonte Orientale (1994), passando poi all’Università di Torino, dove ha insegnato Metodologia della Ricerca Storica (1999-2020).
Nel 1997 ha lasciato le cariche operative in Einaudi per assumere la funzione di Segretario Generale; entrato nel Consiglio di Amministrazione della Casa editrice alla scomparsa di Giulio Einaudi nel 1999, è stato nominato Vice-Presidente nel 2012 e Presidente nel 2014[3].
Sempre in ambito editoriale, ha diretto le Edizioni di Comunità, ha collaborato con Electa (editore) e con la EL edizioni , di cui è oggi Presidente.
Nell’ambito della sua attività di studioso ha sviluppato ricerche sulla formazione delle classi dirigenti e sulla cultura militare in ambito italiano ed europeo.
Ha fatto parte del Comitato Direttivo della Fondazione Filippo Burzio[4].
È stato rappresentante dell’Università di Torino nel CdA del Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte. [5].
Su indicazione del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, ha fatto parte del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni del 150° dell’Unità nazionale (2009-11)[6]; e quindi del successivo Comitato Storico Scientifico per gli Anniversari di Interesse Nazionale (2012-18) della Presidenza del Consiglio[7].
Ha curato con Giovanni De Luna la Mostra celebrativa del 150° dell’Unità Nazionale “Fare gli Italiani” (Torino, OGR, 17 marzo – 20 novembre 2011)[8].
In rappresentanza della Città di Torino ha fatto parte del CdA del Salone Internazionale del Libro di Torino[9] (2010-2012).
Ha fatto parte del CdA della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura , ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo, prima come consigliere poi come vicepresidente (2013-2019).
È stato cooptato nel Consiglio Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo (2016-2020) e nominato coordinatore della Commissione Arte e cultura[10].
Fa parte del Comitato dei Garanti della Fondazione Gramsci (2018-oggi).
Premio Biblioteche di Roma (sezione saggistica), 2004, per il volume Il bisogno di Patria.
Premio Biella Letteratura e industria (2014) per il volume La Compagnia di San Paolo 1563-2013, Einaudi, Torino 2013, curato con Anna Cantaluppi.
Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce (2020), per il libro Storia senza perdono, 2020[11]
“Benemerito” della Scuola di Applicazione d’Arma – Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, 7 ottobre 2022
Cittadino onorario di Cervo Ligure (IM), 27 giugno 2023[12].
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