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fisico russo naturalizzato italiano coinvolto nella ricerca in cosmologia e relatività generale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Vladimir Alekseevič Belinskij (traslitterato anche come Belinski o Belinsky, in russo Владимир Алексеевич Белинский?; 26 marzo 1941[1]) è un fisico russo naturalizzato italiano coinvolto nella ricerca in cosmologia e relatività generale.
Ha lavorato presso l'Istituto Landau di Fisica Teorica dal 1968 al 1989 e ha conseguito la laurea in abilitazione (dottore in scienze) presso questo istituto nel 1980.[2] Dal 2016 ricopre la posizione di professore a tempo indeterminato presso l'International Network of the Centers for Relativistic Astrophysics (ICRANet), Italia.
Belinskij ha contribuito alla redazione di alcuni capitoli del corso di fisica teorica di Landau e Lifšic per il volume 2. Uno dei suoi contributi scientifici più notevoli è la congettura di BKL (congettura di Belinskij - Chalatnikov - Lifšic) sul comportamento di soluzioni generiche di equazione di campo di Einstein vicino a una singolarità cosmologica.[3][4][5]
Ha co-inventato la trasformazione di Belinskij-Zacharov nel 1978 (un esempio di trasformata inversa di scattering), dimostrando che i buchi neri sono un esempio speciale di solitoni gravitazionali.[6] Un altro suo notevole risultato (ottenuto nel 1985-1987 insieme a L. Griščuk, I. Chalatnikov e Ja. Zel'dovič) è la scoperta dell'"attrattore inflazionistico". Questa è l'unica soluzione delle equazioni gravitazionali con campo scalare massiccio la cui soluzione ha il massimo grado di inflazione e attira la maggior parte di tutte le altre soluzioni costringendole ad avere stadi inflazionistici prolungati.[7][8]
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