Nel 1882, all'età di diciotto anni, scrisse un saggio sui fratelli Goncourt[1] che gli valse una menzione sul Fanfulla della domenica.[2] In seguito si trasferì a Roma e a Venezia, stabilendosi poi in via definitiva a Milano.[2]
Alla sua opera critica si deve la diffusione in Italia dei grandi poeti decadenti francesi, soprattutto Paul Verlaine e Stéphane Mallarmé (con entrambi era in rapporti epistolari). I saggi ad essi dedicati confluirono nella pubblicazione Letteratura d'eccezione (Baldini e Castoldi, 1898).
Svolse un ruolo fondamentale nella creazione della Biennale di Venezia, della quale fu curatore di diverse edizioni.[2]
Fu anche tra i fondatori della rivista Emporium di Bergamo, divenendone nel 1900 il direttore editoriale e restando in redazione fino alla sua scomparsa.[2] Collaborò anche alla rivista senese Vita d'Arte.
Ebbe grande importanza nella crescita della storica casa editrice di Luigi Pierro a Napoli[3], con la quale pubblicò le sue prime opere e nella cui libreria fondò, insieme a Benedetto Croce e ad altri intellettuali napoletani, la Società dei Nove Musi.
Durante la sua carriera letteraria produsse numerose pubblicazioni tra monografie, saggi, cataloghi per mostre ed esposizioni, prefazioni. Tra i più importanti:
- All'avanguardia. Studi sulla letteratura contemporanea, Napoli, Pierro, 1890.
- L'arte dell'Estremo Oriente, Torino-Roma, L. Roux, 1894.
- Arte aristocratica, Napoli, Pierro, 1892
- L'arte Europea a Venezia, Napoli, Pierro, 1895.
- L'arte medioevale a Venezia, Napoli, Pierro, 1897.
- Letteratura d'eccezione, Milano, Baldini Castoldi e C., 1898.
- L'arte decorativa all'Esposizione di Torino, 4 fascicoli, Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1902-1903.
- Attraverso gli albi e le cartelle, prima serie, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1904. Disponibile per il download su Internet Archive
- L'arte giapponese al museo Chiossone di Genova, Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1907. Disponibile per il download su Internet Archive
- Gli impressionisti francesi, Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1908
- La Galleria d'arte moderna di Venezia, Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1909.
- L'arte mondiale a Roma nel 1911. I pittori stranieri, Bergamo, Istituto italiano d'arti grafiche, 1911.
- Giuseppe de Nittis, l'uomo e l'artista, Milano, Alfieri-Lacroix, 1914.
- Arte ed artisti nella Svezia dei giorni nostri, Milano, Bestetti e Tumminelli, 1915.
- Atlante dell'incisione moderna, composto assieme ad Aniceto Del Massa, Firenze, Rinascimento del libro, 1928.
Fonte: V. Mariani, Enciclopedia Italiana, riferimenti e link in Bibliografia.
- Valerio Mariani, PICA, Vittorio, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938. URL consultato il 7 luglio 2014.
- Nicola D'Antuono, Vittorio Pica. Un visionario tra Napoli e l'Europa, Roma, Carocci, 2002, ISBN 88-430-2437-X.
- Vittorio Pica, Votre fidèle ami de Naples: lettere a Edmond de Goncourt (1881-1896), a cura di Nunzio Ruggiero, Napoli, Guida, 2004, ISBN 88-7188-724-7.
- Davide Lacagnina, PICA, Vittorio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 83, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015, pp. 122-127. URL consultato il 23 marzo 2019.
- Davide Lacagnina (a cura di), Vittorio Pica e la ricerca della modernità. Critica artistica e cultura internazionale, Milano-Udine, Mimesis, 2016, ISBN 978-88-5753-657-6.
- Davide Lacagnina (a cura di), L'officina internazionale di Vittorio Pica. Arte moderna e critica d'arte in Italia (1880-1930), Palermo, Torri del Vento edizioni, 2017, ISBN 978-88-99896-52-2. URL consultato il 23 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2019).
- Giorgio Villani, Un atlante della cultura europea. Vittorio Pica il metodo e le fonti, Firenze, Olschki, 2018, ISBN 9788822265678.
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