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scrittore italiano (1941-2011) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Vittorio Baccelli (Lucca, 12 ottobre 1941 – Lucca, 23 ottobre 2011) è stato uno scrittore italiano di letteratura fantastica.
Diplomatosi presso l'Istituto Tecnico Industriale "Enrico Fermi" di Lucca nel 1975, fu poi allievo di Guglielmo Pescetto (docente di neuropsicologia presso l'Università di Pisa), di Aldo Testa (filosofo, Università di Urbino) e di Antonio Russi (docente di estetica alla Scuola Normale di Pisa). Si laureò in lettere moderne ad indirizzo artistico all'Università di Pisa nel 1979 con il massimo dei voti discutendo la tesi in estetica con Antonio Russi. Conseguì poi una libera laurea in scienze umane e sociali presso l'Università di Urbino con il massimo dei voti e lode discutendo una tesi sulla dialogica con il filosofo Aldo Testa; conseguì successivamente un master in scienze biomediche con la Pacific Western University di Los Angeles (Stati Uniti).
Mailartista presente negli anni d'oro della Mail Art (arte postale), attivo a partire dagli anni settanta, aderì al movimento beat C.13 e diresse vari fogli underground negli anni settanta e ottanta (Fuck e La rivolta degli straccioni). Negli anni ottanta fu nella redazione di Carcere Informazione con Giovanni Marini e Giovan Battista Lazagna. È autore di Mail art terzo millennio e Luther Blissett dossier (entrambe pubblicazioni auto-edite artigianalmente nel 1997 all'interno del millennium project) e coordinatore del progetto multimediale luther blissett eXperience lanciato nel 2000. Nello stesso anno divenne noto agli appassionati del genere fantastico con le Storie di fine millennio (Prospettiva Editrice).
Fu membro onorario con Piergiorgio Odifreddi del Centro Studi e Ricerche "Aleph". Collaborò con numerose testate giornalistiche come opinionista e critico d'arte, tra le quali: Il Nuovo Corriere, Progetto Babele, Parliamone, Scrittura Fresca, Neteditor, La-notizia.
È stato vincitore del premio Fantascienza e dintorni - 2004. Dal 2004 è stato presidente dell'associazione letteraria Cesare Viviani. Di lui il critico letterario del gruppo editoriale Monti (La nazione, Il resto del carlino, Il Giorno) ha scritto:
«Quello percorso da Vittorio Baccelli è un territorio vasto come la letteratura. Da Platone a Pascoli, da Verne a Wells[Chi?], da Berto a Calvino si tratta dell'ineffabile contrada di coloro che hanno voluto immaginare il radicale mutamento delle regole naturali della vita e della morte. Alcuni hanno praticato tale fantasia soltanto in una occasione, altri invece per tutta la vita, producendo libri su libri, fantasie a catena e scatenando le risorse più rischiose tra il meraviglioso e l'inverosimile. Due punti restano fermi: la creazione di un altro mondo e la morte, che chiude il teatro. Nel racconto di Baccelli i due punti si fondono e il nero della morte fa pensare al buco nero e luminoso del tolstoiano Ivan Ilić, una delle più grandi creazioni del russo, aderentissima alla norma naturale della morte e della fine di tutto. Al di là di questo, nel racconto ospitato qui vince il senso dello spazio e del tempo, la cancellazione dei loro parametri e della vita stessa, sino a quella immobilità che coincide con una fine che è principio. A questo punto la letteratura svela la sua eterna tensione a rifare l'uomo e il mondo, palesando l'ottimismo inguaribile di chi insieme persegue l'azzeramento, nel momento in cui lancia il grido afono della speranza.»
Riguardo all'impegno politico, fu candidato alla Camera dei deputati nel 1978 per il Partito Radicale nella sua circoscrizione, che allora comprendeva le province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara. Successivamente fu candidato al Senato della Repubblica nella circoscrizione 9 (Lucca, MediaValle, Garfagnana e Versilia) per la lista Sgarbi-Pannella (2812 preferenze). Pur non essendo iscritto a nessun partito, ha poi gravitato nell'area liberal democratica. È stato dirigente sindacale, prima dell'UIL poi dell'UGL: nel 2010 divenne commissario regionale della Toscana della Federazione Nazionale delle Autonomie UGL e nel 2011 venne eletto, sempre per la Federazione Nazionale delle Autonomie Ugl, Segretario Regionale della Toscana.
È scomparso nel 2011 all'età di 70 anni[1].
Buona parte dell'archivio storico di arte postale di questo autore è conservato presso il Museo civico e della mail art di Montecarotto (Provincia di Ancona). Il materiale manoscritto è invece conservato presso il fondo manoscritti del Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di Autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia.
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