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Vittoria Alliata di Villafranca

nobildonna, scrittrice, traduttrice e giornalista italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Vittoria Alliata di Villafranca e Valguarnera (Ginevra, 23 gennaio 1950) è una scrittrice, traduttrice e giornalista italiana.

Biografia

Discendente della famiglia Alliata, è figlia del principe Francesco Alliata di Villafranca ed è cugina di Dacia Maraini. Ha frequentato il Lycée Chateaubriand di Roma[1]. È laureata in diritto islamico ed è una studiosa del mondo arabo[2].

Conosciuta come prima traduttrice italiana de Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien[3], a partire dagli anni settanta ha iniziato la pubblicazione di alcuni libri, ispirati a viaggi in Africa e in Asia, con particolare interesse per la condizione femminile nel mondo islamico. Ha anche firmato, nel 1980, la traduzione per Einaudi dei poemi Mausoleum e La fine del Titanic, di Hans Magnus Enzensberger.

I suoi libri, spesso pubblicati come memorie di viaggio e di costume, contengono delle analisi sul mondo islamico, tra cui Harem, memorie d'Arabia di una nobildonna siciliana, pubblicato da Garzanti nel 1980. È impegnata nella manutenzione della casa di famiglia, Villa Valguarnera a Bagheria[4].

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Opere

  • InDigest, il meglio dell'America per un mondo migliore, Edizioni La Pietra, 1975
  • Harem, memorie d'Arabia di una nobildonna siciliana, Garzanti, 1980
  • Baraka, dal Tamigi alle Piramidi, Mondadori, 1984
  • Rajah, in Malesia alla ricerca dell'incenso perduto tra sultani, maghe e poeti, Garzanti, 1987

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