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statistica accreditata al lanciatore nel baseball Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La vittoria (win in lingua inglese), nel baseball, è la statistica accreditata al lanciatore della squadra vincente che si trovava in gioco nel momento in cui la sua squadra ha ottenuto il vantaggio definitivo.[1]
Nelle statistiche viene abbreviata in W.[2][3]
Le vittorie sono una delle tre statistiche considerate per l'assegnazione della tripla corona dei lanciatori, insieme alla media PGL e agli strikeout.[4][5]
Il riferimento per l'attribuzione della vittoria al lanciatore vincente, e della sconfitta al lanciatore perdente, è il punto grazie al quale la squadra che lo segna assume il comando nel punteggio e lo mantiene per il resto della partita, senza essere più rimontata. Ai fini dell'attribuzione della vittoria, si considera il lanciatore della squadra vincente che era in gioco quando tale punto è stato segnato, o che è stato sostituito in attacco durante l'inning in cui è avvenuta tale segnatura.
Ogni volta che il risultato si trova in parità, ai fini dell'attribuzione di vittoria e sconfitta tutto si azzera, e si riparte da capo.
Quando una squadra viene superata nel punteggio, tutti i suoi lanciatori scesi in campo fino a quel momento e già sostituiti non possono ottenere la vittoria. Quello in campo nel momento del sorpasso avversario può diventare il lanciatore vincente, se continua a lanciare fino a quando la sua squadra si riporta in vantaggio, sempre che la squadra riesca poi a mantenersi avanti nel punteggio fino al termine della partita.
Se il lanciatore della squadra vincente in gioco al momento del vantaggio definitivo è il lanciatore partente, cioè quello che ha iniziato la partita, la vittoria gli viene accreditata a condizione che abbia disputato almeno 5 inning completi (4 nel caso la partita duri solo 5 inning). Se il partente non ha completato il numero di inning richiesto, la vittoria è attribuita al lanciatore di rilievo che lo ha sostituito, se ce n'è uno solo; qualora i rilievi siano due o più, è il classificatore ufficiale a decidere l'attribuzione della vittoria a quello tra di loro che, a suo giudizio, è stato il più efficace.[1]
Se il lanciatore della squadra vincente in gioco al momento del vantaggio definitivo è un rilievo, la vittoria gli viene accreditata se è l'ultimo lanciatore utilizzato dalla sua squadra, altrimenti per vedersi attribuita la vittoria deve aver disputato almeno un inning completo o aver effettuato l'eliminazione determinante per mantenere il vantaggio. Se il rilievo in gioco al momento del vantaggio fa un'apparizione inefficace (permette agli avversari di segnare) e breve (meno di un inning), il classificatore può decidere di attribuire la vittoria ad uno dei rilievi successivi, qualora ritenga che uno di questi sia stato più efficace.[1]
Il record assoluto di vittorie in carriera nella Major League Baseball (MLB) è detenuto da Cy Young con 511.[6]
Il traguardo delle 300 vittorie in carriera è considerato un risultato di eccellenza, al punto che la MLB stessa ha costituito un informale "Club delle 300 vittorie" (300 Wins Club) che comprende i lanciatori che hanno raggiunto o superato tale soglia. Finora sono 24 i giocatori entrati nel club.[6]
Il record di vittorie in una sola stagione appartiene a Charles Radbourn, soprannominato "Old Hoss", con 59 vittorie ottenute nella stagione 1884.[7]
Il record assoluto di vittorie in carriera nella Nippon Professional Baseball (NPB) appartiene a Masaichi Kaneda con 400.[8][9]
Il record assoluto di vittorie in carriera nel campionato italiano di baseball è detenuto da Rolando Cretis con 183.[10]
Il record di vittorie in una singola stagione appartiene a Giuseppe Silva con 21, ottenute nella stagione 1970 nelle file del Milano Baseball 1946.[10]
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