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Vincenzo (VI secolo – Napoli, dopo novembre 579) fu vescovo di Napoli nella seconda metà del VI secolo.
Secondo le Gesta episcoporum Neapolitanorum[1] e il Catalogus episcoporum Neapolitanorum[2], Vincenzo è stato il 23º vescovo di Napoli, successore di Giovanni II e predecessore di san Reduce, e governò la sua Chiesa per 23 anni, nella seconda metà del VI secolo.[3]
Le medesime fonti attribuiscono a Vincenzo la costruzione di una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, dove oggi si trova la basilica di San Giovanni Maggiore e la costruzione di un battistero nei pressi della basilica Stefania. Le scoperte archeologiche in questi due edifici hanno confermato le notizie di queste antiche fonti; infatti sono stati riportati alla luce un capitello con il monogramma di Vincenzo, e un mosaico pavimentale con un'iscrizione che riporta il suo nome.[3][4][5]
Vincenzo fu destinatario di una lettera di papa Pelagio I, scritta tra settembre 558 e febbraio 559, con la quale il papa affidò ai vescovi di Napoli, di Pozzuoli e di Miseno il compito di risolvere una disputa sorta tra l'ecclesia Vulturnina e l'ecclesia Pariensis (presso Liternum ?).[3][6]
Secondo la cronologia del suo successore, Reduce, Vincenzo sarebbe morto dopo la salita al soglio pontificio di papa Pelagio II, ossia dopo il 26 novembre 579.
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