Villa Cavezzali Gabba
villa di Tormo, frazione del comune italiano di Crespiatica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La villa Cavezzali Gabba è una villa neoclassica posta nel centro abitato di Tormo, frazione del comune italiano di Crespiatica.
Villa Cavezzali Gabba | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Tormo |
Indirizzo | Strada provinciale 235 - 26835 Crespiatica (frazione Tormo) |
Coordinate | 45°20′27.63″N 9°33′42.92″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | 1836-1845[1] |
Stile | neoclassico |
Uso | villa |
Piani | 2 |
Realizzazione | |
Architetto | Gaetano Manfredini[1] |
Committente | famiglia Cavezzali |
La villa fu costruita dal 1836 al 1845[2] su progetto dell'architetto Gaetano Manfredini,[1] su incarico della famiglia Cavezzali, proprietaria fin dalla metà del XVIII secolo del villaggio di Tormo e delle terre circostanti.[3]
Con il progressivo declino economico della famiglia la villa entrò in uno stato di abbandono;[4] nel 1917 venne acquistata dal senatore Carlo Francesco Gabba che diede avvio a lavori di restauro.[5]
La villa, che conta due piani, ha una pianta ad «U» con le ali minori raccordate da un portico a tre archi che sostiene un terrazzo accessibile dal primo piano.[3] A sinistra della villa è posta una dépendance ad un solo piano; i due edifici sono uniti da una torre-belvedere.[3]
Il giardino, disegnato all'inglese,[5][6] si estende a nord e a est della villa, ed è delimitato a nord dal fiume Tormo. A sud della villa vi sono alcuni edifici agricoli.
La facciata principale, neoclassica e dominata da un frontone, è posta a nord e guarda sul giardino; la facciata secondaria, a sud, si apre sul cortile e fronteggia gli edifici agricoli, anch'essi in parte ornati da elementi architettonici neoclassici.[3]
Gli interni sono ornati da affreschi di Pietro Ferrabini;[3] vi si conservano anche quadri di Pelagio Palagi, di Carlo Arienti e di Francesco Hayez di proprietà della famiglia Gabba.[5]
Immediatamente ad ovest della villa sorge l'oratorio, anch'esso in stile neoclassico.[5]