Villa Aldrovandi Mazzacorati
villa di Bologna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Villa Aldrovandi Mazzacorati è un edificio storico, in stile neoclassico, costruito alla prima periferia di Bologna alla fine del XVIII secolo dalla famiglia Marescotti e poi passato alle famiglie Aldrovandi e Mazzacorati. Nella villa, dagli ultimi decenni del Settecento è presente un teatrino, che è stato centrale nello sviluppo del teatro italiano a cavallo tra Settecento e Ottocento. Il teatrino si conserva ed è tuttora saltuariamente utilizzato per rappresentazioni[1]. A partire dalla seconda metà del Novecento, l'edificio, diventato di proprietà pubblica, è stato adibito ad uffici ed ambulatori dei servizi sanitari e sociali della città di Bologna.
Villa Aldrovandi Mazzacorati | |
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Veduta frontale della Villa | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Bologna |
Indirizzo | via Toscana, 19, Bologna |
Coordinate | 44°28′10.96″N 11°22′12″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | XVII/XVIII secolo su un edificio precedente |
Uso | Uffici, ambulatori, teatro e museo |
Realizzazione | |
Architetto | Vari, tra cui Filippo Tadolini |
Committente | Famiglie Marescotti, Aldrovandi e quindi Mazzacorati |
Il conte Annibale Marescotti acquistò il terreno su cui attualmente sorge la villa nel 1696[2]. All'epoca il terreno era adibito a tenuta agricola, dotata di una dimora per i proprietari, non di particolare lusso. I primi lavori di sistemazione vennero eseguiti verso la fine del Settecento dalla famiglia Aldrovandi [3], che aveva acquisito la villa grazie alla parentela tra Filippo Aldrovandi e Raniero Marescotti, con l'intento di ampliare la dimora e renderla più consona allo status nobile della famiglia[4].
La struttura rimase ad un solo piano con loggia passante per diverse decine di anni, fino al 1761, quando cominciarono nuovi lavori di ristrutturazione. Il 24 settembre 1763 viene inaugurato il teatrino con la rappresentazione della tragedia "Alzira" di Voltaire[5]. Il teatrino si presenta a due ordini di logge, sorrette da cariatidi, su opera di Petronio Tadolini. Il teatrino sarà un importante centro per lo sviluppo e la diffusione del teatro all'italiana, grazie alle frequenti rappresentazioni delle compagnie più note dell'epoca. L'aspetto attuale è dovuto a lavori iniziati nel 1765[6], che sopraelevarono la villa, dotandolo di un secondo piano. In seguito ulteriori lavori vennero eseguiti da Filippo Tadolini tra il 1770 e il 1772, in particolare arricchendo l'apparato decorativo Neoclassico. Negli ultimi anni del Settecento la villa passò alla Mazzacorati[7], il cui nome porta tuttora.
La Sala Diana Franceschi, sul lato destro dell'edificio, ha ospitato fino al 2010 numerose iniziative culturali e performance musicali.
Attualmente[quando?] la villa, oltre al teatrino ancora in uso[8], ospita uffici ed ambulatori dei servizi sanitari e sociali della città di Bologna. All'interno della villa è ospitato anche il Museo storico del soldatino "Mario Massacesi"[9], che raccoglie più di 12.000 esemplari di soldatini in vari materiali costruiti dall'Ottocento ad oggi[10].
L'associazione musicale Sarah Sheppard Ensemble che ha girato il video musicale di Oh Happy Day! proprio all'interno dei suoi giardini.
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