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musicista britannico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Victor Feldman (Edgware, 7 aprile 1934 – Los Angeles, 12 maggio 1987) è stato un vibrafonista, batterista, pianista e percussionista britannico. Ha iniziato ad esibirsi professionalmente durante l'infanzia, guadagnandosi poi il plauso nella scena jazz britannica negli anni seguenti. Emigrò negli Stati Uniti a metà degli anni '50, dove continuò a lavorare in ambito jazzistico e anche come musicista di sessione con numerosi artisti pop e rock. Il suo insegnante Carlo Krahmer lo spinse a suonare il vibrafono e così ebbe modo di utilizzare questo strumento per la prima volta con il "Ralph Sharon Sextet" e in seguito con la "Roy Fox band".[1]
Victor Feldman | |
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Nazionalità | Regno Unito |
Genere | Jazz |
Periodo di attività musicale | 1941 – 1987 |
Strumento | vibrafono, batteria, piano, percussione |
Feldman si fece immediatamente notare come prodigio musicale quando fu "scoperto", a soli sette anni.[1] La sua famiglia era tutta dedita alla musica e suo padre fondò il Feldman Swing Club a Londra nel 1942, anche per mettere in mostra il talento dei suoi figli. Feldman si esibì fin da giovane: dal 1941 al 1947 suonò la batteria in un trio con i suoi fratelli; a nove anni iniziò a suonare il pianoforte e a 14 iniziò a suonare il vibrafono. Ha partecipato ai film King Arthur Was a Gentleman (1942) e Theatre Royal. (1943). Nel 1944, fu presente ad un concerto con la band AAAF di Glenn Miller, come "Kid Krupa" (in riferimento al batterista Gene Krupa).[1] Ha anche "avuto un ruolo di primo piano nel musical Piccadilly Hayri.
Dopo aver frequentato i corsi al Royal College of Music fece il suo debutto come bandleader a quattordici anni. Durante gli anni '50 registrò numerosi album come vibrafonista per le etichette Esquire e Tempo.
Dopo un tour con Woody Herman, si trasferì negli Stati Uniti nel 1957, dove suonò con Howard Rumsey. Dalla fine degli anni '50 in poi, ha lavorato principalmente come musicista di studio. Nel settembre 1959 si esibì con Shelly Manne & His Men al jazz club the Black Hawk, ascoltabile nella registrazione live Shelly Manne & His Men at The Black Hawk.[2]
Lavorò per sei mesi con il quintetto di Cannonball Adderley nel 1960-61, poi con Stan Getz, e registrò l'album Seven Steps to Heaven con Miles Davis nel 1963. Feldman si concentrò poi sul lavoro in studio; collaborò con artisti come Frank Zappa, Steely Dan e Joni Mitchell (nell'album Hejira del 1976), ma ebbe modo di lavorare anche con Solomon Burke, Al Jarreau, Elton John, Cher, Olivia Newton-John, Leo Sayer, Dionne Warwick, Tom Waits, Dusty Springfield, Joe Walsh, Carly Simon, Marvin Gaye, James Taylor, Ry Cooder, Rickie Lee Jones, B.B. King, Johnny Cash, Kenny Rogers, Neil Diamond, Gregg Allman, Patti Austin, José Feliciano, Thelma Houston, Christopher Cross, Glenn Frey, Kim Carnes, Randy Newman, Maria Muldaur, Billy Preston, Betty Wright. Negli anni '80 ha guidato la band crossover Generation Band, alla quale ha partecipato anche suo figlio Trevor Feldman.[2]
In Italia ha collaborato con Alan Sorrenti negli album L.A. & N.Y. (1979) e Beside You (1981).
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