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frazione di Vallelaghi, già comune autonomo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Vezzano (Vezàn[3] in dialetto trentino) è una frazione[4] del comune italiano di Vallelaghi in provincia di Trento.
Vezzano frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Comune | Vallelaghi |
Territorio | |
Coordinate | 46°04′44.54″N 10°59′57.12″E |
Altitudine | 385 m s.l.m. |
Abitanti | 910[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38096 (già 38070) |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | L821 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | vezzanesi |
Patrono | san Valentino |
Giorno festivo | 14 febbraio |
Cartografia | |
Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito, assieme alle frazioni di Ciago, Fraveggio, Lon, Margone, Ranzo e Santa Massenza, un comune autonomo, che al momento del suo scioglimento contava 2 221 abitanti.[5] Dal 1º gennaio 2016 assieme ai comuni di Padergnone e Terlago forma il nuovo comune di Vallelaghi.
Il luogo fu abitato fin dall’età del bronzo e del ferro, come testimoniano i reperti rinvenuti a partire dal 1878 nei pozzi glaciali che si trovano nella zona a sud del paese oggi percorsa dal Sentiero geologico Antonio Stoppani.
Da un'iscrizione rinvenuta su una piccola lapide murata nel vicino Castel Toblino e da una seconda epigrafe scoperta su un'ara sacra a San Valentino di Vezzano (fundus Vettianus) si attesta come nella zona, nel corso del III secolo, fosse praticato il singolare culto dei Fati maschi, divinità legate al mondo naturale e tutelari delle nascite, forse di origine celtica[6]. Terminata l'epoca delle invasioni dei popoli Germani, attorno al IX-X secolo la zona tornò a ripopolarsi e la gente si stabilì in particolare lungo il corso di una roggia. Nel 1027 il signore feudale del trentino fu il Vescovo di Trento e nella organizzazione dei suoi territori il bacino di Vezzano faceva capo al gastaldato minore con sede a Maxiano o Magnano (ora Santa Massenza)[7].
Nel 1527 l'abitato di Vezzano fu elevato al rango di borgo dal principe vescovo Bernardo Clesio a seguito della fedeltà dimostratagli dagli abitanti nella cosiddetta guerra rustica.
Lo stemma comunale era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 9 luglio 1931.[8] Si presentava inquartato: d'argento e di rosso, alle quattro teste di leone, strappate, dell'uno nell'altro.
Sentiero geologico Antonio Stoppani, itinerario che collega dieci pozzi glaciali o “marmitte dei giganti”.
Abitanti censiti[9]
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Ciago, Fraveggio, Lon, Margone, Padergnone e Ranzo. Nel 1952 distacco di territori per la ricostituzione del comune di Padergnone (Censimento 1951: pop. res. 548).[10]
A soli 15 km da Trento, Vezzano è ben collegato con trasporto pubblico sia al capoluogo trentino che a Riva del Garda con autobus che viaggiano lungo la SS 45bis. Inoltre da Vezzano partono gli autobus di linea per la Valle di Cavedine, lungo la SP 84 e quelli per la frazione di Ranzo.
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