Valle di Cadore

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Valle di Cadoremap

Valle di Cadore (Val in ladino) è un comune italiano di 1 813 abitanti[2] della provincia di Belluno in Veneto.

Fatti in breve Valle di Cadore comune, Localizzazione ...
Valle di Cadore
comune
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Valle di Cadore – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Veneto
Provincia Belluno
Amministrazione
SindacoMarianna Hofer (lista civica) dal 1-6-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Territorio
Coordinate46°25′02.48″N 12°19′55.14″E
Altitudine851 m s.l.m.
Superficie40,64[1] km²
Abitanti1 813[2] (31-12-2024)
Densità44,61 ab./km²
FrazioniSuppiane, Vallesina, Venas di Cadore
Comuni confinantiCibiana di Cadore, Ospitale di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore, Vodo di Cadore
Altre informazioni
Cod. postale32040
Prefisso0435
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT025063
Cod. catastaleL590
TargaBL
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona F, 4 003 GG[4]
Nome abitantivallesani
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
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Valle di Cadore
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Valle di Cadore – Mappa
Posizione del comune di Valle di Cadore nella provincia di Belluno
Sito istituzionale
Chiudi

Il comune si trova nel fondovalle pianeggiante alle pendici dell'Antelao (3264 m), di fronte al Sasso di Mezzodì.

Storia

Riepilogo
Prospettiva
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La catena Cima dei Preti-Duranno con la chiesa di San Martino.

Il comune, di antica origine, sede anche di un castrum romano, era attraversato da una strada chiamata "della Greola" che, salendo da Perarolo di Cadore, proseguiva poi verso nord nella valle del Boite a costituire, almeno dall'XI secolo, l'Antica Strada Regia. Secondo il topografo Alessio De Bon questo tratto era, in epoca romana, parte della via Claudia Augusta Altinate, che proseguiva lungo il centro Cadore fino al passo di Monte Croce di Comelico passando per la val d'Ansiei[5].

Molti i ritrovamenti di reperti risalenti all'età romana, come una lapide databile al I sec. d.C., una moneta raffigurante Druso, vasi, armi e bronzi ora esposti al MARC - Museo Archeologico Cadorino[6]. Nel 1508, in località Rusecco, si combatté la Battaglia di Cadore durante la quale i cadorini, con i veneziani, uscirono vincitori sulle truppe di Massimiliano I d'Austria. Ancora oggi è presente il palazzo Costantini Lanza (ora sottoposto a tutela artistica) dove soggiornò Bartolomeo d'Alviano, che guidò le truppe veneziane. Un'altra costruzione dell'epoca presente ancor oggi è la Casa Costantini de' Leoni.

Altre costruzioni del periodo veneziano sono rintracciabili nella strada che porta alla chiesa di San Martino. Quest'ultima, costruita intorno al XIII secolo, venne restaurata nel 1473, demolita nel 1509 e sostituita da una nuova costruzione. Stessa sorte le toccò nel 1709 quando un forte terremoto la danneggiò; quella attuale è stata costruita nel 1719 e consacrata nel 1739. Meritano una citazione le tele di Antonio Lazzarini e la pala di Francesco da Milano.

Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 1869 il paese di Valle fu oggetto di un incendio che distrusse il paese e rese 23 famiglie e 120 abitanti privi della propria abitazione. In questa occasione, il 28 novembre 1868, il Sindaco di San Pietro di Cadore inviò una circolare diretta ai Sindaci della Provincia per richiedere aiuti in denaro, terminando la supplica con queste parole: «La solvenza nella sventura, il mutuo soccorso, sono i migliori argomenti per dimostrare che l'Unità Italiana è non solo politicamente e geograficamente, ma anche moralmente compiuta.»

Da citare anche i ritrovamenti di manici di brocca con dediche in lingua venetica alla divinità Loudera e, di epoca romana, resti di ville ad ipocausto e di mosaici.

Simboli

Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto del 9 dicembre 1941.[7]

«Partito: nel 1º d’azzurro, all'abete affiancato da due torri a due piani al naturale, quadrate, merlate e uscenti dai lati e ad esse incatenato di nero, sulla terrazza di verde; al 2º di rosso, a due spade d'argento con impugnature d'oro, decussate, alla fascia d'argento ondata in punta. [Capo del Littorio]. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con DPR del 20 gennaio 1998[8], è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi di interesse

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Infrastrutture e trasporti

La fermata di Vallesina e la stazione di Valle di Cadore sorgevano lungo la ferrovia delle Dolomiti, attiva in questa tratta fra il 1921 e il 1964[10].

Amministrazione

Gemellaggi

  • Svizzera (bandiera) Claro[senza fonte]

Altre informazioni amministrative

La denominazione del comune fino al 1867 era Valle.
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1966 distacco di territori aggregati al comune di Cibiana (Censimento 1961: pop. res. 121).[11]

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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