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Vernon Lee, pseudonimo di Violet Paget (Boulogne-sur-Mer, 14 ottobre 1856 – Firenze, 13 febbraio 1935), è stata una scrittrice inglese.
Violet Paget è nata in Francia il 14 ottobre[1], del 1856, al Castello San Leonardo, Boulogne, di genitori espatriati britannici, Henry e Matilda Paget Ferguson-Lee Hamilton (nata Abadam). Violet Paget è stata la sorellastra di Giacobbe Eugene Lee-Hamilton (1845-1907)[2] dal primo matrimonio della madre, e da cui cognome ha adattato il proprio pseudonimo. Anche se ha scritto principalmente per un pubblico inglese e ha fatto molte visite a Londra, Vernon Lee ha trascorso la maggior parte della sua vita nel continente, in particolare in Italia. La sua residenza era appena fuori Firenze, in casa Palmerino, dove ha vissuto dal 1889 fino alla sua morte a San Gervasio, con una breve interruzione durante la Prima Guerra Mondiale. La sua biblioteca è stata donata al British Institute di Firenze e oggi è aperta al pubblico.
A soli 19 anni Vernon cominciò a scrivere saggi sul romanzo inglese, uno dei quali sulla scrittrice Ouida (Louise de la Ramée, marchesa Lottaringo Lottaringhi della Stufa che viveva in una villa a Signa e passava l'estate a Bagni di Lucca). Scrisse oltre 40 libri[3], tra romanzi, racconti e saggistica di vario tipo, alcuni dei quali stampati da Leonard e Virginia Woolf alla Hogarth Press; si occupò di storia, ma anche di favole toscane, di musica, di arte, di questioni sociali. In italiano sono stati tradotti: Il Settecento in Italia[4]: letteratura, teatro, musica; La scultura del Rinascimento; Possessioni[5]: tre storie improbabili; Ombre italiane[6]: racconti (queste ultimi sono raccolte di racconti "soprannaturali", che ricordano nel gusto e nell'ambientazione storica quelli della Blixen); ed il curioso, almeno nel titolo, ma purtroppo introvabile, Il parassitismo della donna, [7]del 1912.
Vernon Lee si stabilì a Firenze insieme alla famiglia nel 1873, prima in Via Solferino 12, in una casa che guardava sul Mugnone canalizzato, dove abitò fino al 1882, poi in Via Garibaldi 5, mentre dal 1889 abiteranno la villa Il Palmerino, sotto Settignano, che Vernon acquisterà nel 1906 (dal 1922 però si trasferisce nel villino adiacente). Non passava molto tempo con la famiglia, e viaggiava moltissimo in Europa, ma l'inverno lo passava sempre a Firenze. Fu accusata di freddezza, troppa cerebralità, incapacità di abbandonarsi ai sentimenti, rigidità, puritanesimo, ma in realtà le sue amiche ne furono affascinate anche per decine d'anni.
Nel 1878 Vernon Lee si innamorò di un'inglese che viveva a Firenze, Annie Meyer, e così ricorda: "le cose andarono in fretta con una donna col suo carattere ardente, impaziente, impetuoso...". Questa relazione durò due anni, ma Vernon tenne sempre una foto di Annie sopra il letto. Sempre a Firenze nel 1880 Vernon conosce la scrittrice Mary Robinson, e se ne innamora.
Negli anni successivi d'estate tornerà sempre in Inghilterra, dove conoscerà le pittrici Flora Priestley e Mabel Price; Bella Duffy; Maud Crutwell; Mrs. Stillman; Mrs Callander e la sua enigmatica cognata lady Archibald Campbell, che per Vernon é: "sicuramente la donna più sorprendente su cui abbia mai posato gli occhi... qualcosa di molto simile ad un giovane principe delle Mille e una notte"; madame Delafoy, archeologa in abiti maschili, tutte le figure più importanti dei circoli artistici londinesi, e viene ritratta da John Singer Sargent in un quadro ora alla Tate Gallery.
Nel 1887, dopo sette anni però Mary le annuncia il suo fidanzamento con Darmsteter (si risposerà poi anche Duclaux), il che causerà a Vernon un forte esaurimento nervoso, dal quale si riprende solo grazie a "Kit" (Clementina) Anstruther Thompson, che aveva conosciuto appena qualche giorno prima di ricevere la ferale notizia. Così la descrive alla madre, quando ancora non sa della decisione di Mary: Kit é una "bella creatura... ha una personalità pittoresca, dipinge molto bene, cavalca in modo deciso e veloce, guida il tandem e gioca a polo... parla slang come un ragazzo... é veramente una creatura incantevole... Secondo me é anche molto bella, almeno la sera, quando non é vestita di camicie maschili maladatte e giacche e sottane un bel po' troppo corte... In realtà non si interessa di niente se non quadri & alberi & e erba & Browning & Shelley, & ciò che é giusto & ciò che é sbagliato, & perché... Vorrei tanto che potesse venire a Firenze... Con l'eccezione di Mary non sono mai stata attratta tanto da nessuno, né ho avuto così fiducia di nessuno..."
L'anno successivo Vernon fa ancora un viaggio con Mary a Venezia, dove conosce D'Annunzio.
Nel 1893 viene presentata ad Ethel Smyth, "una giovane donna che é, da persone competenti, supposta essere "il" compositore, e che stupì considerevolmente Firenze qualche anno fa con la sua eccentricità". Ethel Smyth, la celebre femminista e compositrice lesbica, autrice della "Marcia delle donne"[8], trova Vernon brutta, senza tatto, oppressivamente intelligente, e completamente presa dal fascino di lady "Posomby". Ethel, che scrive sui rapporti d'amore tra donne affermando di essere una che su questo tema ha veramente il diritto di parlare, crede che la sua tragedia consista nel fatto che amava i "cultes", ma preferiva credere che queste amiche fossero necessità puramente intellettuali, essendo troppo rigida, senza segni di affetto esteriori, puritana e casta. Ma anche a lei Vernon nel 1903 dedicherà un dramma, cercava sempre infatti di onorare le sue amiche con qualcosa di scritto: dediche, introduzioni a libri, saggi scritti in comune, ecc.
Per dieci anni Kit e Vernon passeranno l'inverno insieme a Firenze, unite dal comune interesse per l'arte e l'estetica e dallo stesso idealismo sociale. Organizzano uno spettacolo di marionette per i contadini (dove recitano le nobili fiorentine), frequentano tra gli altri Bernard Berenson ("quel piccolo critico d'arte che sembra destinato a diventare famoso"), che nel 1897 le accusa di plagio, dalle sue conversazioni, di un articolo sull'arte che avevano scritto insieme. Nel 1899 Kit decide di accudire un'amica malata, non tornerà più tutti gli anni in Italia e diventerà in seguito una capo scout.
In questi anni compaiono nella vita di Vernon: lady Evelyn Charteris de Vesci, di cui si innamora; Irene von Flemming Forbes-Mosse, che affitta il villino della sua proprietà e nel 1930 scrive un romanzo con l'introduzione di Vernon; la scrittrice Bulteau, detta "Toche", a parere di Vernon "troppo" amica di Anna de Noailles e Héléne Bibesco Caraman-Chimay (scoperte a letto insieme), e delle quali vorrebbe che si liberasse; Gabrielle Delzant; lady Ottoline Cavendish-Bentinck Morrell. Gira le ville toscane con Edith Warthon, che l'ammirava, ma non sapeva come trattarla, poi nel 1911 conosce Irene Cooper Willis, che l'aiuterà in un questionario sulla musica, sarà la sua esecutrice testamentaria e che a sua volta curerà una raccolta delle sue lettere ai familiari, stampata in 50 copie a Londra nel 1937.
Una femminista impegnata, ha sempre vestito à la garçonne. Durante la prima guerra mondiale, Lee ha adottato forti posizioni pacifiste[9], ed è stata un membro dell'organizzazione antimilitarista, l'Unione di controllo democratico.[10] Era omosessuale, e ha intrapreso lunghe relazioni con tre donne: Mary Robinson, Kit Anstruther-Thomson, e l'autrice inglese Amy Levy[11].
Insieme con Pater e John Addington Symonds, fu considerato un'autorità sul Rinascimento italiano, e scrisse due opere che si occupava di esplicitamente, Euforione (1884) e Rinascimentale Fantasie e Studi (1895)[12].
Negli ultimi anni soffre di angina pectoris e comincia a non sentire più:: usava un cornetto acustico, ma secondo i maligni solo mentre parlava lei stessa. Nel 1934 fu recitato a Firenze alla Reale Accademia dei Fidenti il suo dramma Ariadne in Mantua, del 1903, ispirato alla vicenda del castrato Farinelli. Attori erano i suoi amici fiorentini e le musiche furono scelte con molta cura, come se lei potesse sentirle. Morì il 13 febbraio 1935. Cremata, le ceneri furono deposte nella tomba del fratellastro, dove il suo nome non compare nemmeno.
I più famosi sono stati raccolti in Hauntings (1890) e la sua storia Il principe Alberico e il Serpente Lady (1895) è stata stampata prima nel famigerato The Yellow Book. Vernon Lee è stata determinante nell'introduzione del concetto tedesco di 'Einfühlung', o 'empatia'.
Ha sviluppato la sua teoria estetica psicologica in collaborazione con il suo amante, Kit Anstruther-Thomson, sulla base di precedenti opere di William James, Theodor Lipps, e Karl Groos. Ha affermato che gli spettatori provano "empatia" con le opere d'arte quando queste richiamano ricordi e associazioni e provocano cambiamenti corporei spesso inconsci di postura e la respirazione[13][10].
Era conosciuta per i suoi numerosi saggi per i tuoi viaggi in Italia, Francia, Germania e Svizzera, dove ha tentato di catturare gli effetti psicologici dei luoghi. Come il suo amico Henry James, ha scritto in modo critico sul rapporto tra scrittori e il loro pubblico, sperimentando l'idea di valutazioni critiche tra tutte le arti come relativa alla risposta personale di un pubblico. Era un sostenitrice del movimento estetico, e dopo una lunga corrispondenza scritta ha incontrato un leader efficace del movimento, Walter Pater, in Inghilterra nel 1881, poco dopo aver incontrato uno dei discepoli più famosi di Pater, Oscar Wilde. [Citazione necessaria]Ha scritto romanzi e racconti di genere fantastico, spesso con elementi soprannaturali, e saggi sull'arte e sull'estetica.
Alla sua morte, avvenuta nel 1935, l'amica Irene Cooper Willis - che era anche esecutrice testamentaria della scrittrice - donò al British Institute di Firenze una collezione di oltre 400 volumi[14].
La scrittrice e traduttrice Vernon Lee Montague Summers è descritta come "la più grande [...] di esponente moderna del soprannaturale nella narrativa[15]." EF Bleiler ha affermato che "le storie di Lee sono davvero in una categoria da soli. Intelligente, in modo divertente ironico, fantasioso, originale, attratto.[16]"
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